bisogna pensare a Dio o al Sé durante il giorno

Bisogna pensare a Dio o al Sé durante il giorno, e all’amore e la compassione per gli altri esseri. Allora anche nei sogni saranno presenti Dio o il Sé, e l’amore e la compassione. Vi eleverete di vibrazione e la pratica spirituale procederà con successo; altrimenti, senza Prema (Amore) e Bhakti (Devozione), inaridirà.   Continua a leggere →

inno in lode all’Io-Io

Perché Sri Ramana chiama il Sé: ‘Io-Io’? Perché ‘Io-Io’ sta a indicare la realizzazione: ‘Io Sono Io’, senza qualità aggiunte al puro: Essere-Consapevolezza (perché tale è l’Io: Essere-Consapevolezza). ‘Io-Io’ vuol dire anche che non c’è altro, perché il soggetto e l’oggetto ora sono la stessa cosa: è la fine della separazione, è lo stato naturale, il samadhi permanente, è l’Uno senza secondo, la cessazione di Maya. La realizzazione ‘Io Io’ è accompagnata Continua a leggere →

stai immerso e abbandonato nell’Io e la realizzazione non ti potrà mancare

La mente si alimenta di mente, il pensiero si nutre di pensiero. La mente è autofaga, è autogenerativa. L’unica cosa che la disgrega non è il pensare e ripensare, ma lo stare immersi nel Sé, e il Sé si presenta nell’individuo sotto forma di ‘Io’. Perciò, ricevuti gli insegnamenti e corretti pensieri e visioni sbagliate (ad esempio: la sola vera realtà è quella percepita nello stato di veglia, io sono il corpo, ecc.), l’unica cosa che c’è da fare è riportarsi all’Io attraverso Continua a leggere →

ho fatto un sogno

Stanotte ho fatto un sogno. Ero insieme agli allievi. Facevo un rituale. Disegnavo a terra un quadrato di un 40 cm per lato. Mi mettevo al suo interno, mi svestivo completamente e poi uscivo dal quadrato. Questo doveva simboleggiare l’abbandono dell’identità col corpo fisico. Ero in uno stato di grande abbandono al Divino. Mi apparivano alberi e scene di natura molto belle, che mi sfilavano davanti come quando si è in treno. Le immagini scivolavano lente e molto pregnanti e mi sentivo in contatto Continua a leggere →

finché vedi qualcosa sei ancora cieco

Sul sito di Isabella di Soragna vi è la sua traduzione di un libro: “L’insegnamento della non-esistenza del mondo”. Non sono riuscito a trovarlo in inglese. Due frasi mi hanno colpito molto; sono originali, assai dirette e belle: Finché vedi “qualcosa”, sei ancora cieco. Vedi solo quando non vedi più nulla. As long as you see “something”, one is still blind. It is only seen when nothing can be seen anymore. È disponibile anche l’audiolibro:    Continua a leggere →

ritorna al Sé

❝Non è attraverso la mente che troverai la risposta. Appena arriva un pensiero, un dubbio o una identificazione, ritorna al Sé e permanivi con determinazione. In questo moto non vi è alcun giudizio avverso, solo un delicato ricondurti a Casa. All’inizio potrebbe sembrare uno ‘sforzo’, in realtà diventerà sempre più naturale❞. Muktiji   Continua a leggere →

dall’io all’Assoluto

Dopo aver compreso il Principio-Io come pura coscienza e beatitudine, usa sempre la parola ‘io’ o ‘conoscitore’ per indicare la meta del tuo ritirarti in te stesso. L’Io porta sempre soggettività. È quest’ultimo principio-io soggettivo, spoglio anche della soggettività, ad essere la meta. Giacché espresse nella sfera della mente, la coscienza e la beatitudine possono recare traccia di oggettività nella loro concezione. Quando si è profondamente convinti che il nostro Io (Sé) Continua a leggere →

il chakra del cuore

SE L’ASPIRANTE NON HA APERTO COMPLETAMENTE IL CHAKRA DEL CUORE NON OTTERRÀ LA REALIZZAZIONE! Se andate sul mio sito, vedrete che da anni predico che Bhakti è indispensabile per la realizzazione, e ho invitato più volte i sadhaka a implementarla. Non basta! Questa non è scienza. Avrei dovuto essere più esatto: L’ASPIRANTE CHE ANELA ALLA LIBERAZIONE DEVE APRIRE COMPLETAMENTE IL CHAKRA DEL CUORE. Manifestazioni di grande amore e compassione non significano che Kundalini sia stabile nel Continua a leggere →

il sogno di uno jnani

❝Questa notte ho fatto un sogno particolare e bello: Suonavo un pianoforte (mi piacerebbe suonarlo nello stato di veglia, ma non ne sono capace), ma per farlo dovevo abbandonarmi completamente, ed in quell’abbandono non potevo sentire la musica che suonavo… Sapevo che era una musica ‘perfetta’, con le note che si sposavano magnificamente, ma io non potevo sentirla! Se volevo sentirla, dovevo lasciare quell’abbandono (delle dita sulla tastiera, qualsiasi idea di musica/melodia e lo stesso Continua a leggere →