vacuità

L’importanza della ‘consapevolezza della vacuità’ attraverso le parole di Sri Ramana: “I pensieri sono dovuti all’identificazione del Sé con il non-sé [le apparenze: la pluralità, oggetti del mondo fisico e mentale]. Quando il non-sé scompare, rimane soltanto il Sé. Per fare spazio ovunque è sufficiente rimuovere delle cose. Lo spazio non è qualcosa di nuovo da creare. Anzi, lo spazio esisteva anche quando era strapieno”. Il mio lavoro sulla vacuità, non è cercare la mente Continua a leggere →

tutto è così perfetto

Tutto è assolutamente perfetto! Non è un’ottica umana, ovviamente. Dal punto di vista della pura coscienza ciò che accade è come una serie di movimenti compensativi la cui somma è zero. E la pura coscienza, cioè TU, è non azione: zero movimento. Perciò la Via è la non-azione, l’abbandono. Ma questa è la realtà del Cuore, la non-azione è interiore e non implica che la forma non possa combattere la battaglia del Kurukshetra. Se pensi di agire, allora sei un ego. L’azione Continua a leggere →

nirvikalpa samadhi

G. — Mi siedo e sto nell’essere. E quasi immediatamente arriva un senso di espansione. È una sensazione simile, seppur molto più ampia e libera, a quando la sera si arriva a casa e si tolgono gli abiti che usi sul lavoro e ti metti comodo. Questa è la sensazione che ho ogni volta che mi siedo: l’espansione arriva, e la struttura corpo mi sembra una tuta aderente, che sta lì, inerte. A volte accade che l’espansione continua e in parallelo ci sono dei pensieri, dei quali prendo consapevolezza Continua a leggere →

il risveglio del maestro interiore

Da Annamalai Swami “I miei giorni con Bhagavan”: Una volta chiesi a Bhagavan: “Quali sono i versi più importanti del Kaivalya Navanitam?”. Gli mostrai la mia copia del libro ed egli scelse immediatamente i versi dodici e tredici dal capitolo uno:  “Guarda, figlio mio! Colui che ha dimenticato la sua vera natura nasce e muore alternativamente, continuando a girare nell’incessante ruota del tempo, come una piuma afferrata in un turbine di vento, fino a che realizza la vera natura Continua a leggere →

e l’ego tornò dopo 2 anni

— A fine anni ’90 ho partecipato ad un Intensivo di Illuminazione... ad un anno dalla morte del mio compagno... dove ancora non avevo deciso se vivere o morire... vegetavo... Non avevo mai letto libri di Maestri, nemmeno il computer c’era a casa, e dunque per anni mi sono tenuta questo segreto dentro senza che nessuno potesse spiegarmi cosa era successo. Non ho avuto l esperienza durante l’Intensivo, lì ho finalmente potuto urlare il mio dolore, così tanto da restare vuota. Dopo Continua a leggere →

La pratica della vacuità

Lo Stato Naturale di autoconsapevolezza è celato solo dall’attaccamento. E l’attaccamento deriva dal credere che le apparenze siano vere. Eco perché io suggerisco vivamente una profonda ‘pratica della vacuità’ perché lo Stato Naturale permanga. I buddhisti ponderano sulla vacuità come pratica preliminare, prima ancora di cominciare a meditare. Essi ponderano sullo spazio, considerano che lo spazio permea tutto: gli spazi all’interno corpo, gli spazi tra le particelle molecolari Continua a leggere →