vedi ‘ciò che è’ nel ‘come è’
Amata,
perché Ananta si realizza in un carcere giapponese dove veniva controllato ogni istante del suo comportamento e del corpo?
Perché quella soppressione non le lascia la possibilità di desiderare altro. Ella è costretta infine a mollare le istanze di attrazione/repulsione.
Allora deve accettare ‘come è’.
Così facendo le increspature della superficie – le onde – si chetano e lasciano apparire ‘ciò che è’, il fondo senza tempo immobile indifferenziato.
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