dall’ego al nirvana

Quando ‘Io sono me stesso’ [l’ego] se ne va, arriva ‘Io sono tutto’ [l’immanenza nel mondo che ancora appare]. Quando ‘Io sono tutto’ se ne va, arriva l’IO SONO [c’è solo il Sé, senza più il mondo, come nel sonno desto]. Allorché anche l’IO SONO se ne va, solo la Realtà resta [da Io Sono Quello di Nisargadatta Maharaj] Nota di Sergio: Prendete in esame la coscienza. È così pura! In gradi di percepire ma non di sapere cosa percepisce; è l’intelletto che elabora Continua a leggere →

verità e abitudine

La domanda è: qual è il vero sé? È il corpo, il senso dell’io individuale, la personalità, la persona che include tutte e tre le cose? Quando vengono al Ritiro di Autoindagine di norma le persone scoprono il loro vero sé. Poi però continuano a sentirsi un ego e a comportarsi di conseguenza perché… SONO ABITUATI COSÌ! Si comportano come l’ubriaco che aveva perso le chiavi in un posto, ma le cercava in un altro perché là cera più luce (cioè il conforto dell’abitudine). Come Continua a leggere →

chi pratica la sadhana?

— Ma chi pratica la sadhana? — Questa domanda nasce dal credere che la mente e l’ego siano nemici. Lo sono perché impuri. Ma quando l’ego ha sofferto abbastanza, desidera il superamento dei suoi stessi limiti. Allora si impegna in una sadhana per purificare la mente e orientarla ad accogliere la Verità del Sé, l’Essere-Consapevolezza. Quando la mente diventa pura, vede il Sé. Allora si fa da parte e l’identità si sposta dall’io individuale al Sé. Fin quando il corpo è in Continua a leggere →

vedi ‘ciò che è’ nel ‘come è’

Amata, perché Ananta si realizza in un carcere giapponese dove veniva controllato ogni istante del suo comportamento e del corpo? Perché quella soppressione non le lascia la possibilità di desiderare altro. Ella è costretta infine a mollare le istanze di attrazione/repulsione. Allora deve accettare ‘come è’. Così facendo le increspature della superficie – le onde – si chetano e lasciano apparire ‘ciò che è’, il fondo senza tempo immobile indifferenziato. Questo fondo è Continua a leggere →

quando sei pronto alla liberazione?

c’è solo la pura coscienza o il puro essere
che sono l’una nell’altro.
fin quando pensi che è più importante quel che c’è nel sogno:
le forme, gli accadimenti…
sei un praticante;
quando senti che è più importante la pura coscienza,
e che tutto deriva da là
e al posto delle forme vedi solo coscienza,
sei pronto alla liberazione

amore che si ama

— L’amore si ama talmente tanto che crea l’universo affinché possa amarsi... Questa cosa ha dell’incredibile, una magnificenza assoluta. Inconcepibile l’apparente miseria umana. — Nell’Assoluto auto-imploso un lampo di amore, per se medesimo, la propria stessa bellezza e perfezione, squarcia la quiete – il cosiddetto lila divino. Ed è il mondo. La Coscienza che guarda se stessa come fosse altro da sé. L’apparente miseria umana viene dalle impressioni passate (il karma) che Continua a leggere →

occhi negli occhi cure nel cuore

Sara scrive: “Quando ho avuto l’esperienza che l’amore c’è sempre sono entrata nello stato di grazia”. Guardatela dal punto di vista evolutivo. Quando dallo zero nasce l’uno e il due, tutto il ‘corri corri’ generale è solo per integrare l’altro. È chiaro questo? La ‘meditazione diadica’ parte proprio là dove è avvenuta l’apparente separazione: l’uno di fronte al due, con tanto di corpi e psiche differenti; ma l’indagine gradualmente disvela il vero... Meraviglia: Continua a leggere →

nessun ‘lì’ in cui andare

Allieva: Quando pongo le domande di autoindagine la mente non cerca più di rispondere e si aprono molte immagini, molto flusso di pensiero, ma non vado oltre questo. L’attenzione rimane in superficie sebbene la mia intenzione iniziale sia di andare a fondo. Probabilmente il desiderio, più che altro la brama di andare lì, è ciò che ostacola veramente. Questo non lo comprendo... Anna Gagliano: “Quando pongo le domande la mente non cerca più di rispondere e si aprono molte immagini, Continua a leggere →