un pensiero incontinente

Io ho notato una cosa Che se tu dici agli aspiranti che soffrono di un pensiero incontinente: “Cerca di non pensare. Ogni volta che si presente un pensiero che ti estroverte riporta la tua attenzione al Soggetto: all’IO, all’Essere ecc.”, gli dai un compito che lui non sa come assolvere, perché tu gli stai dicendo di lavorare sull’effetto, non sulla causa. Come se tu dicessi a un febbricitante “Cerca di non avere la febbre”… Noi sappiamo che il Sé c’è già. È lì come Continua a leggere →

il metodo supersicuro per essere eternamente infelici

— Passata l’emergenza, ora vedo le lacune della mia vita e soffro per questo e quello… — Non devi seguire la mente. Ogni volta che viene un pensiero che ti estroverte, riporta l’attenzione al Soggetto. Altrimenti rimarrai nella trappola dell’identificazione con la persona e non ci sarà fine ai problemi, l’abbandono sarà impossibile. Rafforza il tuo DISTACCO. Pratica il dire ‘GRAZIE’ a tutto quello che viene. Pensa che l’unico scopo all’esistere della tua forma Continua a leggere →

come può la mente impegnarsi a distruggere sé stessa?

G.: — E per il problema, come dire ... ‘meta-psicologico’? Cioè della mente dell’aspirante principiante insoddisfatta di sé perché non si ‘impegna abbastanza nella pratica’ del Sé?... Ma poi come può la mente impegnarsi a distruggere sé stessa? È il solito noto circolo vizioso ... Non sarà mai il Re ad abolire la monarchia .... [e anche i circoli viziosi sono solo mentali] .... Non fate caso a queste domande ... forse è solo un mio mind-clearing, non avendo diadi a disposizione. Sergio: Continua a leggere →

mai rimanerne appagati di ciò che è temporaneo

D: Quando raggiungo lo stadio senza pensieri nella mia sadhana provo un certo piacere, ma qualche volta sperimento anche una vaga paura che non riesco a descrivere bene. R: Puoi sperimentare qualunque cosa, ma non dovresti mai rimanerne appagato. Sia che provi piacere o paura, chiedi a te stesso “chi prova il piacere o la paura?” e continua la sadhana in questo modo finché il piacere e la paura saranno entrambi trascesi, fino a che ogni dualità sarà cessata e rimarrà l’unica Realtà. Non Continua a leggere →

distacco

Il distacco è la condizione per la realizzazione: permette alla mente di rimanere stabilmente introversa. Se non avete raggiunto un elevato grado di distacco, anche se conoscete il Sé non potrete rimanere stabili nell’unità col Sé perché la mente si attacca ai desideri e si esteriorizza. Funziona così. Voi soffrite e questo crea una delusione verso la vita del mondo, e un relativo distacco – perciò il primo Maestro per tutti e la sofferenza. Allora cercate la salvezza nella via spirituale. Continua a leggere →

suicidio

Sergio: — Pensando al suicidio in genere si pensa a una forzatura, a una decisione dell’ego. Invece può anche darsi che sia la volontà di Dio. Ci avete mai pensato? L.: — Si è una modalità di uscita dal corpo. R.: — Come dice Lucia può essere una modalità di uscita dal corpo, ma con una totale identificazione in quel corpo-mente, nei suoi insuccessi, nei suoi dolori e con un auto giudizio di totale condanna. Mi rimane il dubbio che nel momento della morte possa accadere la Grazia Continua a leggere →

una preparazione maggiore

A un certo punto l’aspirante comincia ad avere delle esperienze dirette, dei samadhi temporanei. Proseguendo egli si sente sempre meno separato da tutto il resto e quindi sta meglio: è più gioioso, amorevole… Ma questo stadio non implica un grande distacco dall’essere un ‘essere umano’, cioè dal corpo-mente. Spesso quelle esperienza dirette avvengono mentre c’è la percezione del mondo con cui ci si sente UNO, perciò vengono chiamati ‘samadhi esterni’. Per essere preparati Continua a leggere →

buoni e cattivi investimenti

Investite tutto sul corpo fisico quando lo perderete. Non è un buon investimento. Fin quando il corpo è in salute sembra che la cosa funzioni, in più avete tutto l’orientamento del mondo che vi conferma che è l’unica cosa da fare. Ma quando il corpo si ammala e c’è la possibilità di perderlo, non avrete molto tempo davanti per chiarire che non siete il corpo. Richiede impegno e tempo. E non basta qualche esperienza diretta per disidentificarvi dal corpo, come non basta una crociera su Continua a leggere →