la grazia manifesta

— Maestro, ho avuto una session intensissima con Marco giovedì. Dopo la session una mini crisi che sta mettendo in discussione il mondo per come ho sempre pensato di viverlo, le convinzioni, gli attaccamenti. Ho avuto un momento (nella pausa del mind clearing) in cui una espansione stava prendendo il posto che sono solito limitare con i pensieri, le convinzioni, le abitudini e con la mente non mia. Di notte mi è comparsa una potentissima energia impersonale, mi sono guardato (non ero io come Continua a leggere →

dall’esperienza diretta alla realizzazione

Kenshoo in giapponese vuol dire ‘vedere la propria vera natura’. Ken = vedere, shoo = natura. È l’esperienza diretta. A parte le grandi anime, a cui basta un kenshoo per rimanere stabili, per la maggioranza degli aspiranti sono necessari molti kenshoo per vederla bene questa vera natura. I 10 tori dello Zen simboleggiano questo percorso: prima l’aspirante è alla ricerca del toro, poi ne scorge solo una natica, poi lo vede per intero… Qui c’è da dire qualcosa. Anche quando l’aspirante Continua a leggere →

nell’osservazione c’è una sorta di resa totale in cui non trovo nessun tipo di identificazione

Marco Mineo: — Dimora nell’osservatore il più possibile. Allievo: — Non capisco dove portare l’attenzione. Marco: — In nessun luogo! Non puoi trovarti come oggetto. Essere il testimone significa sapere che ovunque si poggi l’attenzione, ogni cosa percepita, compreso il senso del ‘me’ che si appropria di un corpo, non è Me! Questa è conoscenza non veicolata da nulla, non collegata a nessuna forma, eterna ed impersonale. Allievo [dopo aver lavorato su: “Senti la paura Continua a leggere →

attraverso quale luce tu vedi?

Maestro: Attraverso quale luce tu vedi?
Discepolo: Il sole di giorno, il lampo di notte.
M: Attraverso quale luce vedi queste luci?
D: L’occhio.
M: Attraverso quale luce vedi l’occhio?
D: La mente.
M: Attraverso quale luce vedi la mente?
D: Me stesso.
M: Dunque Tu sei la luce di tutte le luci.
D: Sì, lo sono.

*Da ‘Ekasloki’ di Sri Adi Shankara, contenuto come supplemento nei ‘Quaranta versi sulla Realtà’ di Sri Ramana Maharshi

discrimina tra azioni impersonali e azioni personali

Dai Satsangha di Francis Lucille Partecipante: — Spesso non capisco se sono coinvolto o no come persona. Lucille: — Il modo per scoprire se la ‘persona’ è coinvolta è di vedere se l’attività è motivata dal desiderio di realizzare qualcosa esclusivamente per te stesso come persona. Per assicurarti che la tua azione sia impersonale e in armonia con la totalità, chiediti se l’approveresti se tu fossi un giudice onnisciente e benevolo. Ciò ti darà immediatamente un punto di vista Continua a leggere →

la madre di tutti i problemi

Dai Satsangha di Francis Lucille Il vero ‘io’ non è né una percezione né un pensiero, è troppo vicino per essere percepito. Noi possiamo percepire qualcosa solo se è ad una distanza apparente, quel che è ad una distanza pari allo zero non potrà mai essere percepito. Per esempio, l’occhio non può percepire se stesso; può percepire il suo riflesso in uno specchio o la sua immagine su una fotografia, ma non può percepire se stesso perché è a una distanza da sé pari allo zero. Lo Continua a leggere →

il piccolo ‘io’ e il vero ‘io’

Dai Satsangha di Francis Lucille Partecipante: — Quando non c'è il senso di separazione, c'è ancora un senso di ‘Io sono’, come una percezione. Lucille: —  Il senso di ‘io sono’ di cui parli si trova nel corpo ed è un senso di sensazione. Si tratta di una sensazione del corpo che appare alla tua coscienza. Il piccolo ‘io’ è ciò che appare, il vero ‘io’ è ciò in cui il piccolo ‘io’ appare. Ciò che appare è limitato nel tempo e nello spazio, ha una qualche sorta Continua a leggere →