Jeff Foster sulla Neo-Advaita

C’è uno nuovo strano club chiamato Neo-Advaita. Se sei un membro di questo club, a quanto pare ti troverai automaticamente rigurgitante certe frasi alle persone che stanno solo cercando di condividere con te le loro esperienze: frasi tipo “Chi sa questo? Chi lo dice? Non c'è nessun agente! Non c’è nessuna libera scelta! Questo è solo un concetto! Non c’è il ‘me’! Sei nella tua storia!”. Crederai di aver trovato le risposte ultime alla vita e smetterai di dare ascolto profondo Continua a leggere →

aprite quella porta

— Maestro, oggi ero seduto in macchina come passeggero e guardavo i paesini passare. Ad un certo punto, mentre vedevo un uomo in lontananza che camminava costeggiando il canale, ho sentito una sensazione di grande calma, e entravo in profondità. Non c’erano più le solite sensazioni – spesso anche dolorose – ma aveva preso spazio una dimensione molto più interessante è ricca di fascino. Questo è durato circa un’ora un’ora e mezza. Poi sono risalito in superficie, ma ero sempre molto Continua a leggere →

tu chiamale se vuoi… emozioni…

Vediamo che generalmente l’emozione è posposta, bloccata. L’emozione è bloccata perché in essa non c’è una persona. L’emozione distrugge la sicurezza, distrugge il riferimento. È per questo che la gente non sopporta di avere paura, non sopporta di essere agitata, arrabbiata. Non sopporta di essere allegra o triste, perché quando un'emozione è forte perdiamo i nostri riferimenti. In sé l’emozione è priva di ego. L’ego blocca l’emozione: quando ne sorge una, l’ego la Continua a leggere →

concentrazione, stato naturale e siddhi

— Maestro, è molto potente la sadhana del puntino nero. Ieri sera ho praticato per circa un’ora e mezza – non senza qualche difficoltà... Stamattina mi sono svegliato abbastanza presto, nel solito stato malinconico e ho iniziato a praticare la concentrazione sul puntino nero per circa tre quarti d’ora ascoltando la musica dell’Arati. Dopo un po’ di tempo la malinconia se ne è andata e sono entrato in uno stato abbastanza neutrale, con un leggero flusso di energia. Ora mi trovo in quello Continua a leggere →

una pratica intrepida e definitiva

— L’Autoindagine Attraverso l’Amore è un lavoro da vero alchimista: trasformare il piombo in oro… — Sì, ma lo stato d’animo non è da laboratorio… Non bisogna accontentarsi di una stato da ceto medio, bisogna spingere e spingere perché diventi amore e più il elevato possibile. Questo il senso del koan “Posso trasformare questo in amore?”; l’autodomanda è una sonda che spinge a sempre maggiori profondità, fino all’amore assoluto, e naturalmente richiede tempo, dedizione Continua a leggere →

l’autoindagine attraverso l’amore – il secondo passo di Lester Levenson

— Maestro, ho lavorato un po’ sul koan ‘invia amore’. Ho notato che non riesco a praticare a lungo perché quando emergono dei contenuti della mia storia personale il flusso di amore si ferma e l’attenzione va a quelli. Meglio invece con koan ‘ama ciò che appare nella tua coscienza’ perché quando emergono traumi, desideri o pensieri negativi, con uno sforzo cerco di non provare avversione. — Grazie per il tuo messaggio, è molto chiaro e mi dà la possibilità di spiegare bene Continua a leggere →

“ama ciò che appare nella tua coscienza”

“Ama ciò che appare nella tua coscienza” per me costituisce una vera e propria rivoluzione nel campo dell’autoindagine. Ebbi già l’intuizione nel 2015, ma solo dopo aver letto Lester Levenson l’ho sistematizzata in un’istruzione ‘esatta’. Quali i vantaggi rispetto all’autoindagine tradizionale: 1. È il modo più facile e gradevole di praticare autoindagine. Voi amate tutti i movimenti che si presentano: un vostro desiderio o un difetto, qualcuno o qualcosa che vi fa agitare… Continua a leggere →

il potere del guru

Il Potere Del Guru Prima Parte Discorsi su Sri Ramana Maharshi narrati da David Godman Testo del Video: ❖ ❖ ❖ Mi trovo su un argine artificiale davanti al grande letto di un lago che in genere d’inverno è pieno d’acqua e che si estende per almeno un chilometro in quella direzione. Quest’anno il monsone è stato molto scarso per cui il lago è praticamente vuoto. Son venuto qui perché questo fu uno dei pochissimi luoghi visitati da Bhagavan fuori dalla collina di Arunachala Continua a leggere →

finisce l’epoca della ricerca e inizia l’infinita beatitudine dell’abbandono al Sé

Caro Maestro, ho volutamente aspettato qualche giorno per scrivere queste righe sul ritiro appena concluso; volevo che si sedimentassero le prime impressioni per lasciare il posto ad una più oggettiva descrizione. Un ritiro, questo, che più di altri è stato caratterizzato dalla presenza del Sé. Attraverso la forma del maestro, dei partecipanti, delle assistenti, del luogo, il Sé ha dato la luce e creato una santa via di realizzazione: la gnosi dell’amore. Questo, caro maestro, Continua a leggere →