Il sole non può vedere se stesso ma può vedere la sua luce. Lo stesso vale per il Sé, e la luce del Sé è questo osservare neutro che dissolve tutte le apparenza e che in sé è il nirvana stesso.
Archivio mensile:Ottobre 2019
come si raggiunge l’equanimità
LA BASE – Ti siedi, chiudi gli occhi e OSSERVI i movimenti della mente. Questi sono costantemente mutevoli mentre l’osservare – che in realtà non è un’azione ma è connaturato al Sé – è immutabile. All’inizio devi prestare attenzione a NON REAGIRE, ossia a non rispondere ai movimenti mentali che appaiono col gradire o non-gradire, con attrazione o repulsione: solo il placido osservare neutro.
Dopo un certo tempo di pratica ti rendi conto dell’impermanenza dei movimenti della Continua a leggere →
paradiso e inferno
Fin quando preferiamo il Paradiso, siamo ancora completamente immersi nella mente, in Maya, nel balletto degli opposti. L’Ananda che promette la spiritualità deriva dall’essere eterni e immutabili, prima degli opposti.
L’essere prima degli opposti viene detto equanimità, che nel buddhismo si chiama nirvana. Un’interpretazione etimologica della parola nirvana la fa derivare da nirvi-prana, cioè senza oscillazioni, senza altalenare di opposti. Tale significato l’associa al celebre aforisma Continua a leggere →
la fine del dolore
“Colui la cui mente non è agitata in mezzo ai dolori,
che non ha brama in mezzo ai piaceri,
i cui desideri, paure e rabbia sono morti,
la cui suprema comprensione è stabile,
quegli è chiamato Muni”.
Bhagavad Gita – 2, 56
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A un certo punto ci si rende conto che il nostro senso di io personale è illusorio. Non c’è nessun io personale! C’è la Coscienza universale, l’Essere universale, Dio se vogliamo chiamarlo così.
Quando questo accade la mente finalmente si placa; Continua a leggere →
perdere tutto è ottenere tutto
Andare verso la liberazione significa procedere verso la morte. Bisogna essere disposti a dare la propria vita, il proprio corpo al Divino. Il corpo è la base dell’ego, cui poi si aggiunge l’identificazione con la personalità, le caratteristiche che crediamo essere ‘noi’. Quando il corpo e la vita umana sono stati abbandonati, il Sé risplende da solo, non più offuscato da capziosi attaccamenti.
Naturalmente non mi sto riferendo al suicidio, ma a una profondissima, radicale rinuncia Continua a leggere →
amore
Start the day with Love
Fill the day with Love
End the day with Love
Inizia il giorno con Amore
Riempi il giorno di Amore
Finisci il giorno con Amore
se non si aumenta sattva la sadhana non può avere successo
Vi sono delle persone molto negative che affogano nella loro stessa negatività, senza accorgersi che quella negatività e proiettata da loro stessi, anzi, dalla loro mente.
Questi aspiranti dovrebbero imparare a pregare come ho spiegato nel post “La Preghiera”. Se essi aprono un contatto continuo con Dio, allora sattva, la qualità della purezza, aumenterà ed essi vedranno il Divino dappertutto, anche nelle situazioni umanamente difficili.
Per un essere realizzato la vita ha senso solo Continua a leggere →
i limiti umani, la fede e la Grazia
Se vi spingete oltre le Colonne d’Ercole, oltre i limiti della vostra persona, a un certo punto sentirete, più volte sentirete, che con le vostre forze non ce la potete fare: avete delle ricadute nella sadhana, anzi sentite di essere tornati indietro, si aprono problemi nella vostra vita ecc. Se affrontate tutto questo con la vostra mente vi sentirete sopraffatti e rimarrete bloccati. L’unica cosa che può aiutarvi in situazioni come queste è la Fede, la certezza ‘incrollabile’ che la Grazia Continua a leggere →
la preghiera
Un aspirante spirituale degno di questo nome deve aver appreso come pregare, e accedere al contatto con Dio attraverso la preghiera tutte le volte che lo desidera o lo ritiene necessario.
La preghiera è un contatto con il Divino attraverso le parole. Ci si rivolge al Divino per qualsiasi cosa: per la guarigione, per un bisogno, per aiutare gli altri… Molti snobbano questo metodo perché lo ritengono duale, e poi a chi prego se Dio sono io stesso? È un punto di vista molto erroneo che apparirà Continua a leggere →
la vita fenomenica non esiste
Se avete lavorato bene su “La vita fenomenica è un sogno, non esiste”, prima o poi vi appare un’area di consapevolezza pura – ‘pura’ nel senso che per sua stessa natura non si coinvolge per niente in quel che capita.
Avete praticato per tanto tempo lo stare nella consapevolezza, e occasionalmente avveniva; ma ora la vedere: è lì pacifica sempre accanto a voi e la riconoscete subito come la vostra Casa, la Realtà – l’unica – imperitura. Cercando di rimanere sempre in lei vi Continua a leggere →