in questo oceano, essenza di beatitudine, la mia mente si è sciolta come un chicco di grandine nel mare

Adi Shankara Vivekachudamani (Il grande gioiello della discriminazione) 478. Questa è la conclusione ultima del Vedanta: il jiva [l’anime individuale] e l’intero universo non sono altro che Brahman. Liberazione significa essere stabilizzati nel Brahman, esistenza indivisibile; d’altra parte la Shruti dichiara che Brahman è Uno-senza-secondo. […] 480. Dopo aver contemplato per un certo tempo l’assoluto Brahman [come Pura Coscienza o Puro Essere], e ancora permeato dalla beatitudine Continua a leggere →

come interpreto il ruolo dell’insegnante spirituale

Non è quello di portare l’attenzione dell’aspirante sul Guru esterno, ma sul Sé, che è il Guru interno e il vero Guru. Perciò umiltà e basso profilo. Se leggete i discorsi di Ramana Maharshi vi renderete conto di come cercava sempre di evitare che lo identificassero nell’artefice della Grazia, nel Salvatore. In quei casi diceva sempre: “Il Potere Superiore vi sta guidando”; oppure quando i devoti lamentavano di doversi allontanare fisicamente da lui: “Potete mai allontanarvi dal Continua a leggere →

ai genitori

Mia madre mi vedeva come Sergio, e amava Sergio; e io mi sono innamorato di questo Sergio e ho cercato di difenderlo e di promuoverlo. Ma Sergio era proprio l’ostacolo a Quello che sono. Se mia madre mi avesse visto come Pura Coscienza, io mi sarei innamorato di quella e avrei difeso quella, risparmiandomi un bel po’ di fatica per disidentificarmi dall’ostacolo Sergio e per tutto il tempo che ho speso per difenderlo e promuoverlo. A volte i genitori chiedono come comportarsi con i figli. Continua a leggere →