Ramana Maharshi sullo Yoga di Patanjali

Discorso 191: Il signor Cohen, un discepolo residente, stava parlando del metodo yoga. M. – II primo versetto degli Yoga Sutra di Patanjali è applicabile a tutti i sistemi yoga. Il fine dello yoga è la cessazione di tutte le attività mentali. I metodi differiscono. Fin quando si fa uno sforzo per ottenere questo fine, si chiama yoga. Lo sforzo è lo yoga. La cessazione dell’attività mentale si può produrre in tanti modi: 1. Esaminando la mente stessa. Quando si esamina la mente, Continua a leggere →

preghiera e abbandono

Ramana Maharshi, discorso 594 D. – “Come si può pregare Dio per il bene dell’umanità?”. Questa domanda sembrava comune fra i pensatori occidentali. M. – Si prega Dio e si termina dicendo: “Sia fatta la Tua volontà!”. Se dev’essere fatta la Sua volontà, perché pregare? Invero la Volontà Divina trionfa sempre e in tutti i casi. Gli individui non possono agire di propria volontà. Riconoscete la forza della Volontà Divina e rimanete tranquilla. Dio si prende cura di ciascuno. Continua a leggere →

il sogno archetipico e riepilogativo di una brahmavidvara

— Sto correndo (tipo jogging) per le vie periferiche di una città. Corro, corro, corro… più corro e meno sento la stanchezza. Mi dirigo verso una strada che mi attrae. Vedo all’orizzonte nubi che presagiscono un temporale. Appena imbocco la via, una saetta luminosa si dirama fino ai miei piedi, segnando la strada che devo percorrere. Continuo a correre fino ad un ristorante, il locale è chiuso. Entro dal retro e mi ritrovo in una stanza con un grande tavolo quadrato imbandito di tanti piatti Continua a leggere →

la mente non ha più molto potere

— Maestro, ho notato che la mente non ha più molto potere. Cerca di riportarmi alle sensazioni di prima, ma viene automaticamente riassorbita nella Coscienza. Tuttavia credo che ci sia ancora una parte tamasica. Quando il pensiero cessa, c'è la comprensione che nulla è importante. Forse accade perché non ho ancora superato manonasa o perché non vedo ancora lo splendore del Sé. — La comprensione che nulla è importante è giusta e il tuo stato è un grande successo, merito dei tuoi sforzi Continua a leggere →

non appena ricordate di essere la coscienza, entrate nella non-azione e nello stato unitivo

Sri Ramana Maharshi, discorso 214 Un visitatore frequente chiese: “Vi sono delle modulazioni mentali che sorgono, a seconda delle circostanze, durante la contemplazione?”. M. – Sì, vi sono. A volte c’è l’illuminazione e allora la contemplazione è più facile. In altri momenti, la contemplazione è impossibile anche facendo ripetuti sforzi. Questo è dovuto all’operato dei tre guna. D. – Le proprie attività e le circostanze influenzano la contemplazione? M. – No, questi Continua a leggere →

un samadhi di base su cui hanno luogo specifiche esperienze temporanee di assorbimento

Da un lato si dice che la realizzazione e il samadhi sono la stessa cosa, dall’altro che non bisogna identificare la realizzazione con le esperienze del samadhi. Che cosa significa? Con la realizzazione ha luogo un samadhi di base. Ci si sente la pura Coscienza (o Essere ecc.) non dissimile dalle altre forme e dalle situazioni che sono anch’esse pura Coscienza. Si osserva disidentificati il proprio corpo agire. Se compaiono emozioni alterate (come a volte accadeva a Nisargadatta) non ci si Continua a leggere →

Upadesa Saram

Sri Ramana Maharshi, discorso 382 Un signore telugu dallo sguardo tranquillo, ma istruito in filosofia, chiese a Sri Bhagavan di manolaya [la dissoluzione temporanea]. Sri Bhagavan disse che era tutto spiegato nell’Upadesa Saram, che l’uomo teneva in mano. D.: Che cos’è la mente? M.: Guardate cos’è. D.: È fatta di sankalpa [pensieri] dei loro mutamenti? M.: Di cosa è il sankalpa [pensieri]? D.: È la natura della mente. M.: Di chi è il sankalpa? D.: Delle esteriorità. M.: Continua a leggere →