perdono 3

Poiché tutto quello che viene verso di me mi corrisponde – in senso assoluto perché siamo tutti lo stesso Sé e in senso relativo perché ciò che mi appare rispecchia ciò che c’è nella mia mente –, incontrando il male emendo innanzitutto quel male in me stesso, non nutro ostilità separativa ma riconosco l’Unità dell’Amore come la Realtà Suprema, e servo il Divino su ogni piano. Questo è l’unico modo per superare ogni karma. Continua a leggere →

perdono 2

Quello che viene verso di te, che sia una situazione o un essere, è tuo fratello! Non solo nel senso che siamo tutti fratelli e dobbiamo volerci bene, ma anche nel senso che ti corrisponde: o ce l’hai dentro, o ce l’hai avuto e adesso ti appare come karma. In altre parole c’è un Bilderberg anche in te, o c’è stato. Ma il karma non si supera negandolo, ma riconoscendo quel male che è stato in te – e allora perdonandolo –, o che c’è ancora – e allora convertendoti e perdonando Continua a leggere →

il perdono 1

Quando sentirete che è tutto Amore, prima o poi vorrete equipararvi alla Verità. E allora, prima o poi, vi troverete di fronte alla necessità di sanare il contenzioso e perdonare tutti (e tutto) quelli che vi hanno causato dolore. Incontrerete delle difficoltà nel farlo e se spingete farete una scoperta. Ciò che vi impedisce di perdonare completamente chi o cosa vi ha ferito è la paura verso voi stessi, verso quella parte di inaffidabilità, disonestà e malevolenza con la quale siete stati Continua a leggere →

esiste solo l’amore

Esiste solo l’Amore, anche quando l’Amore non c’è, anche quando c’è odio; anche l’odio è Amore. Esiste una storia riguardo a Krishna. C’era uno (di cui non ricordo il nome) che l’odiava a morte. Quando muore, l’ultimo pensiero che ha è l’odio verso Krishna. Poiché l’ultimo suo pensiero prima di morire è Dio (Krishna), si salva. Bisognerebbe riflettere su questa storia… E quando Krishna uccide Bhima? Sia pur ferito a morte Bhima, che è un semidio, ci mette molto a morire. Continua a leggere →

sonno sveglio

Un’ora fa ho visto il tuo post sul ‘Sé testimone’ e vi ho posto l’attenzione per confrontare quanto sì era affermato nella mia esperienza. È accaduto che per la prima volta sono caduto consapevolmente in un sonno profondissimo, un totale annullamento avvolto in un sottile strato di coscienza. L’esperienza sapeva di essere “Quello”, e non se n’è andata quando ho aperto gli occhi come succedeva prima, anzi è ancora lì. Le emozioni umane sono lontanissime e in superficie, Chi sono Continua a leggere →

ho scoperto il silenzio

— Volevo raccontarti un’esperienza nuova: la scoperta del silenzio. Un silenzio profondo, calmo, pacifico, lievemente beatifico, che ho trovato dentro di me, nel profondo, ed in cui mi rifugio. Quando la vita è frenetica, il Silenzio è sempre lì, sempre disponibile a farmi sprofondare in Esso; basta ricordarmene per attingervi. — Ottimo! Il silenzio arriva quando, scoperto il Sé, l’ego diminuisce. Una volta che l’ego abbandona la scena, viene meno ciò che attiva i pensieri. Attraverso Continua a leggere →

rimanere nel sé dal parrucchiere

Rimanere nel Sé in una situazione di normale relazione, per esempio dal parrucchiere. Le persone parlano, ciò che dicono arriva attutito, rispondo senza creare legami o avere reazioni. Le risposte sono pratiche, ‘agiscono’ solo il necessario e poi cadono. Le persone sentono la mancanza di qualcosa, come se le loro identità relative non fossero riconosciute, e ti guardano perplesse. Spesso ti chiedono se qualcosa non va o se non stai bene. Si, sto bene, è solo semplicemente Pace. Continua a leggere →

una sbronza colossale

— Ho notato una retrocessione nella sadhana. Io riesco a dimorare nel Sé, ma poi quando il regime sanitario ha delle ingerenze nei miei confronti mi arrabbio. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con Isvara, anche perché sono stato vittima di molte dittature di vario tipo. Forse solo dal samadhi posso "vedere" che esiste solo il Sé, che tutto quello che avviene è la volontà di Dio. Arrabbiandomi con questi medici spregevoli, uccido il Sé perché torno alla mente. Tuttavia, divento così Continua a leggere →

da piccola chiudevo gli occhi e mi fondevo nel Sé

Da piccola chiudevo gli occhi ed entravo dentro di me sprofondando così tanto da avere momenti di fusione col Sé, di cui allora non comprendevo il valore e il significato. I primi ricordi risalgono a 6-7 anni: estati al mare… sotto il sole di mezzogiorno, il caldo e la luce mi facevano cadere senza sforzo in stati di unione. Le esperienze si sono intensificate con l’adolescenza: a volte bastava chiudere gli occhi per cadere in quegli stati unitivi e in essi scomparire. Non avevo alcuna Continua a leggere →

fin da bambina…

Fin da bambina facevo un esercizio; iniziai con avvenimenti importanti, come ricevere un regalo. Cercavo di 'rimanere consapevole' nel momento prima, mentre accadeva e dopo che era successo. Poi mi allenai con accadimenti più insignificanti, come mangiare una caramella. Senza esserne consapevole praticavo la Presenza nel qui e ora. Continua a leggere →