il Gioco Divino

La Coscienza ha la capacità di estroflettere virtualmente una parte di se stessa e poi contemplarla come un oggetto separato. Questa parte estroflessa viene chiamata pensiero o immagine mentale. Attraverso questa operazione la Coscienza può creare universi e, identificandosi in una parte del creato, sperimenta relazioni con le altre parti. Questo parto e riassorbimento di universi i Maestri l’hanno chiamato ‘il Gioco Divino’. Vi è un altro modo per spiegarlo, ma è un’ora tarda per Continua a leggere →

identità assoluta

Questa IDENTITÀ ASSOLUTA priva di parole, attributi, di altro, viene sostituita da un’immagina di noi stessi, prodotta dalla pensiero, che diventa la falsa identità. Questa falsa identità è immersa in un mondo pieno di forme e fenomeni, e tutto quello che soffre questa identità, lo viviamo noi. Bisogna avere la forza di ritornare all’IDENTITÀ ASSOLUTA, che è Vuoto! Ma è così diversa dalla falsa identità piena di attributi e immersa in un mondo di forme e fenomeni. Così diversa che Continua a leggere →

assenza di desideri

— Carissimo Sergio, oggi dopo la sadhana avevo un impegno e dovevo guidare per un tratto non breve. Mi sono preparata, sono uscita di casa e ho percorso tutta la strada con la sensazione di essere immobile e con l’attenzione ritirata nella Coscienza. Fuori tutto avveniva in apparente caos mentre dentro regnava il silenzio e nulla si muoveva. L’attenzione era ritirata dentro. La memoria del corpo ha eseguito tutto ciò che serviva per arrivare dove dovevo arrivare, senza che si attivasse nessuna Continua a leggere →

riconoscimento all’insegnamento

Mukti — Caro Sergio, volevo ringraziarti per il tuo ultimo post, dove spieghi perché hai parlato del sogno desto. Quando io ne parlai a [……], senza saperne nulla ma descrivendo ciò che accadeva, anche aspetti che mi sembravano un po’ ‘disfunzionali’, lui non mi rispose mai riconoscendo ciò che accadeva, anzi a un certo punto mi resi conto che non rispondeva oppure declassava tutto a fenomeni mentali o transitori e quindi di poca importanza. A tal punto che anch’io, riconoscendoli Continua a leggere →

una porta aperta sulla beatitudine infinita

L’unico motivo per cui ho parlato di sonno desto è perché il sapere che lo si incontrerà nel corso della sadhana fa sì che l’aspirante ne noti i segni non appena appare; in più, sapendo che si tratta di un progresso, è già ben predisposto ad accettarlo e ad abbandonarvisi. Se invece non ne sa niente, impiegherà tempo a notarlo e opporrà resistenza ritenendo di non riuscire a mantenere la concentrazione. L’unico motivo per cui né ho parlato è questo, perché tutto quello che c’è Continua a leggere →

dialoghi col sangha

— Sto sperimentando come la personalità sia un insieme di memorie che agiscono indipendentemente dalla volontà. — La benzina che fa agire in automatico quelle memorie è la carica emozionale inconscia rimasta sospesa. Se quella carica è più forte di quanto il distacco conquistato dalla coscienza possa confrontare, quando essa riappare subliminalmente – sia che abbia il segno dell’avversione o dell’attaccamento – l’individuo diventa un meccanismo stimolo-risposta. — Dalla Continua a leggere →