savikalpa e nirvikalpa samadhi

Ramana Maharshi, Discorso 391 Maharshi: 1) Aderire alla Realtà è samadhi. 2) Aggrapparsi alla Realtà con sforzo è savikalpa samadhi. 3) Fondersi nella Realtà e rimanere inconsapevoli del mondo è nirvikalpa samadhi. 4) Fondersi nell’ignoranza e rimanere inconsapevoli del mondo è dormire (in questo caso il capo si piega mentre nel samadhi rimane ritto). 5) Rimanere nello stato naturale primordiale e puro senza sforzo è sahaja nirvikalpa samadhi. D.: Si dice che se si rimane nel nirvikalpa Continua a leggere →

brahmacharya vuol dire vivere in Brahman

Sri Ramana Maharshi, discorso 17, seconda parte D. - È necessaria la castità (brahmacharya) per la realizzazione del Sé? M. - Brahmacharya vuol dire ‘vivere in Brahman’. Non ha alcun rapporto con la castità come la si intende comunemente. Un vero brahmachari, cioè uno che vive in Brahman, trova beatitudine in Brahman, che è lo stesso Sé. Perché dunque dovrebbe cercare altre fonti di felicità? In effetti, l’uscita dal Sé è la causa di ogni infelicità. D. - La castità è una Continua a leggere →

il puro ‘Io’, la sorgente dell’ego, è la Realtà

Qualcuno mi ha scritto di aver avuto un’esperienza spirituale nella quale ha perso la propria identità. — E come fai a ricordarti dell’esperienza se tu non c’eri? — Ero quell’esperienza. — Quindi quando l’esperienza si è conclusa sei morto?... È il trionfo dell’oggettività, mentre la realizzazione è il trionfo della soggettività: c’è solo il Sé. Questa confusione deriva dal confronto tra la scuola di Ramana e quella di Siddharameshwar, che sto portando avanti tra Continua a leggere →

quando si può dire di aver iniziato ad essere stabile nel Sé?

Spesso gli aspiranti non capiscono quando sono diventati stabili nel Sé. Facciamo il punto della situazione. Tutti gli esseri umani avvertono il proprio io, ma la gente ordinaria percepisce che l’io è il corpo più la personalità. Perciò quest’io personale è condizionato dai limiti fisici e mentali ed è soggetto a nascita e morte. Il vero Io è eterno e immutabile, è privo di condizioni e non è legato né al corpo né alla mente. Quindi il primo passo verso la realizzazione-comprensione Continua a leggere →

metti in pratica ciò che hai ascoltato dal Sadguru

Sri Siddharameshwar Maharaj, ‘Amrut laya’, Volume I, Lezione 17 Dedicato al Grande Jnani Sri Jnanananda, incarnazione vivente di questa lezione – messa in pratica naturalmente e senza sforzo –, dalla quale il mio carattere intemperante trae insegnamento. *    *    * L’aspirante chiede: “Quando si è in compagnia di uno Jnani, dopo quanti giorni si raggiunge la liberazione?”. Dopo aver ascoltato dal Sadguru gli insegnamenti spirituali, e dopo averli messi in pratica, Continua a leggere →

per comprendere la Verità, l’illusione dev’essere distrutta

Dice Sri Siddharameshwar: “Si deve conoscere Dio così com’è, allora non c’è più niente da raggiungere, né più bisogno di far altro. Per comprendere la Verità, l’Illusione (Maya) dev’essere distrutta”. Quando si accetta completamente che non esiste niente del mondo fenomenico, sia esteriore che interiore, ciò che rimane è la Verità Assoluta. In questa luce, possiamo comprendere meglio cosa sono le ‘vasana’ (spinte mentali di attrazione-repulsione): SONO IL CREDERE CHE Continua a leggere →

nessuno che potesse essere paragonato a Sri Nisargadatta Maharaj

Come si può anche soltanto iniziare a scrivere un tale tributo? Dopo aver trascorso più di sei anni in India e aver incontrato circa 50-60 insegnanti, guru e maestri di meditazione, posso inequivocabilmente dire che non c’era nessuno che potesse essere paragonato a Sri Nisargadatta Maharaj. Perché? Perché ci sono quelli che hanno accesso a QUELLO e si sono ‘Autorealizzati’ e quelli che sono in grado di insegnare. La combinazione che vede coesistere le due cose è veramente rara. ‘Io’ Continua a leggere →

ho smesso di occuparmi di ciò che non era né me né mio

Visitatore: Tu sei seduto di fronte a me, e io sono ai tuoi piedi. Che differenza fondamentale c’è tra noi due? Nisargadatta Maharaj: Nessuna differenza fondamentale. V.: Eppure dev’esserci qualche differenza. Sono io che vengo da te e non tu da me. M.: Proprio perché immagini differenze vai qua è là alla ricerca di gente superiore. V.: Ma tu sei un essere superiore. Tu affermi di conoscere la Realtà, io no. M.: Ti ho mai detto che non la conosci e che di conseguenza sei inferiore? Continua a leggere →

ci si arriva con la serietà

Visitatore. E che dire della sensazione di vivere un’esistenza separata? Nisargadatta Maharaj. È il riflesso della Realtà, che è unica, su un corpo separato. In questo riflesso, l’illimitato e il limitato vengono confusi e scambiati per la stessa cosa. Dissolvere questa confusione è lo scopo dello yoga. V. Non è la morte a dissolvere la confusione? M. Nella morte muore soltanto il corpo. La vita, la coscienza e la Realtà non muoiono. Anzi, la vita non è mai così viva come lo Continua a leggere →

un potere che rende ogni cosa amabile e degna di essere amata

M. Come ogni fiore ha il suo colore, anche se tutti i colori sono riflessi dalla stessa luce, così nella consapevolezza unica e indivisibile appaiono molteplici quelli che fanno esperienze, ciascuno separato nella memoria ma identico nell’essenza. Questa essenza è la radice, il fondamento, la ‘possibilità’ senza spazio e senza tempo di tutte le esperienze. V. E io, come ci arrivo? M. Non hai bisogno di arrivarci, perché sei già quella essenza. Sarà lei a venire da te, se le darai Continua a leggere →