l’avvicinarsi dello stato senza sforzo

Amato buongiorno. Ieri pomeriggio ho ricevuto una telefonata da una vecchia amica: “Come state? Siete vivi o morti? Non vi fate più sentire…”. Per un attimo ho avuto paura che la vita ordinaria, omologata al sentirsi un essere umano limitato, stesse tentando di riacciuffarmi e mi sono sentita insicura: “Sto impazzendo? Sto ribaltando tutta la mia vita?”. Stanotte ho sognato che ero nascosta in una soffitta. Nel sogno non ero il soggetto che agiva, ma lo osservavo. Ero un uomo e pensavo: Continua a leggere →