la fiducia in Dio: la chiave ultima per la liberazione definitiva

Il Brahman è un terremoto di beatitudine, Ramana lo sottolinea di continuo. È vero, dopo un anno e mezzo o due si riassorbe nel Sé e rimane come Pace eterna, ma al momento questo non ci interessa. Alcuni aspiranti non hanno tutta questa beatitudine, entrano in uno stato unitivo, godono di quella tranquillità… ma non basta! Penso a quel mio allievo che dopo 8 anni di pratica dell’advaita vedanta è caduto verticalmente dalla via. Rifletto: “Questi aspiranti non mantengono la realizzazione. Continua a leggere →

Sei sempre nel Brahman, non te ne accorgi perché pensi di appartenere al mondo. Un’abitudine da perdere.

Il liberato è sempre nel cielo del Brahman. Nel Brahman non c’è niente da pensare. Il liberato però ha anche pensieri relativi alla vita della sua persona nel mondo: “devo pagare la bolletta”, “giovedì ho appuntamento con l’oculista” ecc. Il liberato segue questi movimenti senza esserne identificato, perciò non si sente l’autore di queste azioni. Per lui sono movimenti divini e li accetta come tali. Potreste anche dire che sono lo srotolarsi del karma; va bene, ma chi ha creato Continua a leggere →