Per esemplificare vi presento 3 livelli di illuminazione traendo spunto dal seguente brano dello Yogavasistha:
“Allora il condizionamento mentale svanisce e abbiamo il non-attaccamento. Non si è più schiavi delle azioni e dei loro frutti. La visione si stabilisce fermamente nella verità e la percezione dell’irreale viene indebolita. Pur vivendo e funzionando in questo mondo, colui che è dotato di questa visione incondizionata fa ciò che dev’essere fatto come se fosse addormentato, senza pensare al mondo e ai suoi piaceri. Dopo alcuni anni di tale vita si è pienamente liberati e si trascendono tutti questi stati. Si è liberati pur vivendo. Un tale saggio liberato non si esalta per ciò che ottiene, né si angoscia per ciò che non ha. Quando il condizionamento mentale è vinto e la mente è resa perfettamente tranquilla, l’illusione che illude l’ignorante giunge a termine. Nel Sé non c’è desiderio; il mondo appare in esso senza alcun desiderio o intenzione da parte sua”.
COMMENTO DI SERGIO:
1. Il primo e la fase delle esperienze dirette. È un livello molto ampio che include il principiante che non ha ancora chiaro cosa ha esperito e il maestro che guida Ritiri di illuminazione ed è in grado di riconoscere l’esperienza diretta nell’allievo e di confermarla.
2. Poi si raggiunge una certa stabilità nel dimorare in quanto Sé. Questa fase comincia quando tutto lo stato di veglia è abbastanza caratterizzato dal dimorare nel Sé, fino a diventare completamente stabili ed entrare nel sonno desto, in inglese ‘waking sleep’, così come sita il testo: “colui che è dotato di questa visione incondizionata fa ciò che dev’essere fatto come se fosse addormentato”. Tuttavia questa fase è una stabilità incompleta, ad esempio si può essere inconsci nel sogno e nel sonno profondo senza sogni. Le siddhi naturali della completa realizzazione non si sono dispiegate, anche se cominciano a presentarsi. Questa seconda fase, che è ancora più ampia della prima, è detta Manolaya (la dissoluzione temporanea della mente e dell’ego). Molti maestri però presumono di essere già realizzati. Ma lo Yoga Vasistha chiarisce inequivocabilmente: “Dopo alcuni anni di tale vita [cioè in Manolaya] si è pienamente liberati e si trascendono tutti questi stati [Manonasa].
3. La terza fase è quella di Manolaya (la dissoluzione definitiva della mente). Lo jnani non è più inconscio nel sonno profondo. Non ha sogni o se li ha sono lucidi. Le siddhi si dispiegano completamente. La prima che si presenta è la capacità di condurre altri allo stato naturale. Io lo chiamo Darshan, ma può avvenire anche a distanza. Questo non significa che chiunque sia nelle vicinanze di quello jnani entri nello stato naturale, ma che sicuramente anche i più refrattari, rimanendo vicini a un tale jnani ridurrebbero moltissimo i tempi per la loro realizzazione.