Sri Ramana Maharshi – Discorso 195
Il signor Jharka, proveniente dall’università di Benares, disse di essere addolorato perché aveva perduto la moglie e i figli. Cercava la pace della mente e chiese come poterla avere.
M. – La nascita e la morte, il piacere e il dolore, in breve il mondo e l’ego, esistono solo nella mente. Se viene distrutta la mente, anche questi vengono distrutti. Notate che dev’essere annichilita, e non resa latente. Nel sonno profondo la mente è addormentata; non sa nulla, ma al risveglio vi ritrovate com’eravate prima. Non c’è fine al dolore. Se però la mente viene distrutta completamente, il dolore non avrà più la base d’appoggio e scomparirà insieme alla mente.
D. – Come distruggere la mente?
M. – Cercatela. Quando viene cercata, essa sparisce.
D. – Non capisco.
M. – La mente è solo una massa di pensieri. I pensieri si levano perché c’è un pensatore, cioè l’ego. Se si cerca l’ego, esso sparisce automaticamente. L’ego e la mente sono la stessa cosa. L’ego è il pensiero-radice da cui si levano tutti gli altri pensieri.
D. – Come cercare la mente?
M. – Immergetevi in voi stesso. Adesso sapete che la mente scaturisce dall’interno. Tuffatevi dunque dentro e cercate.
D. – Non capisco ancora come fare.
M. – Voi praticate il controllo del respiro. Il controllo meccanico del respiro non condurrà alla meta. È soltanto un aiuto. Mentre lo praticate meccanicamente, badate ad essere vigile nel ricordare il ‘pensiero io’ e cercarne la sorgente. Allora scoprirete che laddove il respiro sprofonda, là nasce il ‘pensiero io’. Essi scompaiono e sorgono insieme. Verrà il giorno in cui anche il ‘pensiero io’ scomparirà insieme al respiro. Nello stesso tempo si manifesterà un altro ‘Io-Io’, luminoso ed infinito, che sarà continuo e ininterrotto. È la meta, chiamata con nomi diversi: Dio, Sé, Kundalini, Shakti, Coscienza, Yoga, Bhakti, Jnana ecc.
D. – Non mi è ancora chiaro.
M. – Quando farete lo sforzo, esso vi condurrà da solo alla meta.