Yoga chitta vritti nirodha.
Lo stato naturale è assenza di movimenti mentali.
L’assenza di movimenti mentali c’è nel sonno profondo.
Ma nel sonno profondo la mente soltanto addormentata, la si ritrova uguale al risveglio.
Per annichilire la mente e riconoscere che siamo il sonno profondo, bisogna dimorare nel sonno profondo durante lo stato di veglia.
In quello stato: niente più attaccamenti, niente più desideri, niente più paure, niente io personale.
Per poterlo fare l’aspirante dev’essere animato da un intenso e determinato desiderio di liberazione;
deve aver quietato abbastanza le proprie vasana, altrimenti avrà delle crisi di astinenza da assenza di spinte mentali;
deve aver maturato una buona consapevolezza dell’illusorietà del mondo fenomenico e praticato l’abbandono al Divino.
Praticando l’abbandono al Divino si arriva al sonno sveglio.
Praticando il dimorare nel Sé si arriva al sonno sveglio.
L’aspirante può prediligere l’una o l’altra via, ma in genere le pratica entrambe, preferendo l’una all’altra in fasi diverse della propria sadhana.
Il waking sleep, il sonno sveglio, è lo stato naturale.
Tutto ciò che c’è fuori dal sonno profondo è sofferenza.
Non dovete pensare che occorrano delle performance per accedere al sonno profondo.
È sufficiente che solchiate il mondo pensando di essere addormentati e lasciando che la forma compia le azioni automaticamente, al meglio che si può in quel momento.
Gradualmente il waking sleep, che è un altro nome per nirvikalpa, migliorerà.
La chiave è: sii un sonnambulo.