Il primo passo è ottenere una conoscenza diretta di essere il Sé. Tale esperienza è chiamata nello Zen: kensho = vedere la natura.
Ottenuta tale conoscenza, il secondo passo è fissarla nella memoria, in modo che non venga riassorbita dall’abitudine di sentirsi una persona durante il tran tran quotidiano. A tale scopo bisogna ripetere costantemente nella mente la frase “Io Sono Eterno. Sono la Pura Coscienza”, o simili (tradizionalmente è “Io sono Brahman”), fino a diventare fermamente stabiliti in tale conoscenza per tutto il tempo e in tutte le circostanze. Ora la Liberazione è veramente assai vicina.
Parallelamente al secondo passo, parte il terzo che è ‘abbandonarsi al Sé’, in modo che pensiero, parola e azione siano sempre di più allineati ad Esso. Quando ciò avviene in una buona misura, cadono le barriere che ci trattengono nella separazione duale e diventiamo Jnana Nishta = Stabiliti in Jnana. Dopo la Liberazione, la realizzazione va attraverso un approfondirsi spontaneo.
Questa, assai in sintesi, è la ricetta di come Liberarsi attraverso la via di Jnana; chi è veramente interessato ne trarrà grande vantaggio. Come potete vedere, la parte cruciale è ricordare di Essere il Sé, che – magia dell’ego – è proprio quella più trascurata. Sappiate trarne le conclusioni.