la realizzazione è semplice

Individuate l’Essere universale, eterno, immutabile, che non conosce cambiamenti, che non ha spinte né ha azione. Non c’è bisogno che andiate a un ritiro per trovarlo; tutti sanno di esistere. L’Esistenza impersonale è già consapevole negli esseri umani, mentre è nell’incoscienza del sonno profondo nei minerali, e nella semi-coscienza del sogno negli animali. Quindi individuate l’Essere universale, ripulitelo dalle sovrapposizioni dell’io personale e avete l’Essere universale, il vero Sé. Questo è il primo passo

Quando l’avete individuato mentalmente, quindi sul piano duale, dovete abbandonarvi a Lui. Quindi ora il prossimo passo è capire come abbandonarsi all’Essere universale.

Le scritture dicono: “Il treno (Shakti) ti sta portando. Non tenere la tua valigia (la responsabilità dei tuoi pensieri, delle tue azioni e degli attributi della tua persona) in mano (non possedere ciò che è relativo alla tuo forma personale illusoria). Mettila giù (abbandonala a Dio sotto forma di Shakti), sarà il treno (Shakti) ad occuparsi di portarla”.

Qui però, l’essere sul treno non è una circostanza. Il jiva (l’illusoria anima individuale) è sempre in viaggio fin quando esiste come tale. Il viaggio è l’evoluzione della consapevolezza relativa che lo condurrà a capire di non essere il jiva ma il Brahman, l’Anima universale. Perciò il jiva, fin quando è jiva, sta SEMPRE sul treno di Shakti. È Shakti che si occupa della creazione: delle nostre forme, della nostra mente, delle nostre qualità personali, delle situazioni. Il jiva crede illusoriamente che tutte queste cose siano sue, e le possiede, le stringe nella mano. In realtà niente di tutto quello è suo. Suo è soltanto l’essere il Brahman, ed è Questo che dev’essere Realizzato, Compreso, per ottenere la Liberazione.

Come fa il jiva che ha ascoltato la verità attraverso la lettura delle Scritture o le parole del Maestro a rimettere le cose in ordine? Dice: “Io abbandono tutti i miei possessi: corpo, mente, qualità, conoscenza relativa, memorie, azioni, relazioni a Shakti, il Potere Superiore”. Shakti ha creato tutte queste cose (avete forse creato voi i vostri occhi o le vostre gambe?), Lei è il vero titolare dell’azione, non l’illusorio io personale. Questa è la prima metà del secondo passo che è l’abbandonarsi all’Essere universale.

Una volta che vi siete liberati dall’azione e dai vostri averi illusori (avete messo giù la valigia) tutta la vostra attenzione può essere finalmente rivolta ad abbandonarvi all’Essere universale, che è Dio, il Brahman.

Bisogna imparare a farlo. Se camminate nel silenzio dei boschi, nella natura lussureggiante, potrebbe forse esservi più facile attenuare la vostra mente e dedicarvi interiormente ad abbandonarvi all’Essere universale. Ma se siete impegnati in un compito difficile, se ad esempio siete Arjuna e dovete tirar fuori il meglio di quel che avete imparato sulle arti marziali per sconfiggere i nemici ed evitare di essere uccisi, o se dovete scrivere un documento curando di aver menzionato tutte le informazioni importanti, e poi l’uniformità dello stile letterario e grafico, che non vi siano refusi ecc., è facile che salti di nuovo fuori l’ego a prendersi la titolarità dell’azione, dato che da tempo immemorabile vi siete abituati così. Come fare? Dovete continuamente offrire la vostra azione all’Essere universale!

E quando siete a riposo, come fate a controllare la mente? Dovete continuamente offrire ogni momento all’Essere universale!

Le azioni le dedicata all’Essere universale e ogni momento lo dedicate all’Essere universale… ma così non avete più niente da fare! Non avere più niente da fare significa che l’ego sparisce (all’inizio temporaneamente ed infine definitivamente), perché l’ego non è altro che: “voglio questo, voglio quello”. Quando “voglio questo, voglio quello” sparisce, l’ego sparisce, e voi siete finalmente nel silenzio e in uno stato di implicita preghiera continua, nel senso che vi rivolgete continuamente ininterrottamente al Divino. Pace, silenzio, beatitudine, devozione. Il sonno desto (mente attenuata), il samadhi e la Liberazione sono ora finalmente vicini.

Praticando in questo modo emergeranno delle chiusure – sotto forma di stati, memorie, giudizi negativi contro voi stessi e il mondo – che appartengono alla vostra personalità. Sono sempre stati lì. Forse avete anche provato a eliminarli e la situazione può essere migliorata, ma non sono spariti del tutto. Ora è il momento di eliminarli completamente. Abbiamo detto di offrire tutte le vostre qualità all’Essere universale. Offrite a Lui anche i difetti, i peccati, se volete vedere la cosa sotto questo aspetto. Offrite tutti i vostri averi, belli e brutti, così da rimanere solo col Brahman!

Tutto ciò richiede impegno e sforzo. Per voi che siete abituati diversamente, non è ancora una situazione naturale, anche se vi dà subito risultati. Dovete impiegare lo sforzo finché non diventa lo Stato Naturale.