L’insegnamento sulla Liberazione in sé è semplice:
“Lo senti l’Essere? Non l’essere legato al corpo e a un pacchetto di caratteristiche mentali che ritieni essere tu, ma il Puro Essere. Quello sei tu. Non è mai nato, né muore, non va da nessuna parte, non si evolve, è sempre ed è immutabile”.
Tutto qui. Ma molti non sono nemmeno in grado di sentire quest’Essere. Sentono l’essere personale, legato a tutte le sue identificazioni nel sogno del mondo fenomenico.
Ecco che sulle vie spirituali sono necessari degli aiuti. A cosa servono? A disidentificare il Puro Essere da Matrix. Allora, man mano che ci si disidentifica, appare un’evoluzione. Ma quando la disidentificazione è completa, sei il Puro Essere, e non c’è nessuna evoluzione. Anzi, poiché la disidentificazione è avvenuta all’interno del sogno, una volta disidentificato senti di essere sempre stato il Puro Essere, e che il processo di liberazione è solo l’illusione di un sogno.
Le differenze tra i quattro tipi di Jnani sono abissali. Ramana, che era Puro Essere completamente disidentificato da Matrix, le disdegnava, in quanto parte del sogno del processo di liberazione. Ma chi pratica una sadhana o ne suggerisce ad altri può trovarvi interessanti spunti di aiuto per i sadhaka.
Essendo questa la realtà, il maestro deve essere presente su entrambi i piani, quello del sogno e quello della Verità. Così egli insegna una sadhana per disidentificarsi, ma sempre, contemporaneamente, ricorda agli aspiranti che sono già liberi, che sono già il Puro Essere, e che possono liberarsi dalle identificazioni in qualsiasi momento.