— Carissimo Sergio, mi rendo conto del perché si incita tanto all’Io-Sono, all’abbandono… Perché abbandonandosi a quello che accade, alle situazioni come si presentano, si diventa la situazione, la vita che scorre, “accade il vivere” come diceva Nisargadatta. Senza più la sensazione del finto io, dell’ego che si crede il protagonista degli eventi, la mosca cocchiera che si illude di guidare la carrozza, e capisco anche il perché del “potere di adesso”. Ciò che allontana dalla Coscienza, dalla vita che scorre, sono i desideri egoici, ma i desideri hanno bisogno del tempo, di proiettarsi nel futuro ed assumere un’identità grazie ai ricordi.
— Hai detto cosa hai capito ma non cosa sperimenti. È come andare all’appuntamento con la propria amata e fare una dissertazione sull’innamoramento invece che semplicemente dire: “Ti Amo!”.
Procedendo di questo passo c’è il rischio del suicidio…
Non c’avevi voglia di scrivere sto report. Non posso che concludere con la fatidica sentenza che in sé racchiude definisce e assolve ogni lacuna: Sei intelligente ma non ti applica abbastanza!
Un saluto a zi Teresina e a nonno Gesualdo…
— Sperimento la vita senza un ego. Questo porta automaticamente anche a fermare i desideri.
— Presenta meglio. Possibile che non riesco a tirar fuori un post dai tuoi report. Scrivi in napoletano. Poi traduco io…
Vita senza ego significa stato non duale. È così?
È stabile? Da quando?
— No, non è stabile, ma riesco a stare nell’Io sono nel momento presente amandolo e dissolvendomi in esso, diventando la vita che scorre, questo spesso e automaticamente, proprio quello che non mi è mai riuscito, e ciò porta a fermare tutti i desideri, questo stabilmente, in meditazione invece o quando ascolto musica rilassante, percepisco il mondo esterno, ma come qualcosa di diverso, come onde, la musica e le percezioni/sensazioni diventano un tutto unico e rimangono solo ed esclusivamente vibrazioni in una lieve beatitudine.
— Va bene. Vedrai che gradualmente si dilata e diventa stabile. Che bello… ❣