sogni, sonno e dopomorte

“Il Sé è il testimone dell’esistenza negli stati di sonno, sogno e veglia.
Questi tre stati appartengono all’ego”
(Ramana Maharshi, dal Discorso 13)

L’introversione fa sì che l’attenzione si sposti gradualmente dallo stato di veglia – il più duale e separativo – agli stati di sogno e sonno. Allora, a un certo punto, durante la veglia si comincia ad entrare in stati di ‘sonno desto’ sempre più frequenti e prolungati. Ciò è indice di sempre maggiore distacco dal mondo ad onde beta e sempre maggiore introversione nel Sé. Questa è la strada che porta allo stato di Turiya stabile, chiamato sahaja samadhi.

Il ‘sonno desto’ è mente acquietata. L’andare verso le frequenze cerebrali più basse significa che la mente si sta naturalmente, progressivamente acquietando. Quando il cielo è limpido splende il sole. Quando la mente si acquieta splende il Sé.

Nel Discorso 13, Sri Ramana spiega alle persone comuni, che essi esistono durante il sonno e il sogno anche se dichiarano di essere incoscienti durante la notte. Ma in altri passi dice che la medesima coscienza (la Pura Coscienza) attraversa i tre stati suddetti, quasi senza accorgersi del passaggio dall’uno all’altro. Perciò l’aspirante alla Liberazione deve sapere che se non ha raggiunto tale conseguimento non può ancora considerarsi stabile nel Sé, anche se è stabile durante lo stato di veglia. Se si è inconsci, identificati in un personaggio onirico, anche solo rare volte durante il sogno, la rinascita è praticamente sicura. Il Jivanmukti, il liberato mentre il corpo è in vita, è invece colui che ha completamente trasceso i tre stati, che padroneggia completamente il piano sottile e causale, e che è in grado di apparire sui vari piani dell’esistenza per portare aiuto e insegnamento agli esseri senzienti.

Le vie realizzative serie includono l’insegnamento sul sonno e sui sogni. Lo Dzogchen ad esempio ha pratiche specifiche per sogno, sogni e dopomorte. Gli advaitini non hanno bisogno di tali pratiche, trascendono tali stadi col sono permanere, sempre più profondamente e completamente, nel Sé – da qui i miei post titolati “passi graduali verso il sahaja. Ma perché tutti quei maestri che insegnano su YouTube che siamo Pura Coscienza non si fanno scappare neppure una volta di dire cosa esperiscono mentre dormono?