Erano le prime ore del mattino. Bhagavan aveva fatto il bagno e stava andando a prendere l’asciugamano appeso a una canna di bambù sospesa in orizzontale. A un’estremità di quella canna c’era un nido che un passero aveva costruito per deporvi le sue uova.
Mentre prendeva l’asciugamano, Sri Bhagavan urtò con la mano il nido dandogli una forte scossa; una delle uova cadde e il guscio si ruppe. Sri Bhagavan rimase esterrefatto. Preso alla sprovvista gridò all’assistente: “Guarda, guarda cosa ho combinato oggi!”. Raccolse l’uovo lesionato nel palmo della mano, lo guardò con gli occhi teneri ed esclamò: “La povera madre sarà addolorata, forse è anche arrabbiata con me per essere stato la causa della distruzione del suo piccolo! Il guscio dell’uovo rotto potrà essere rimesso insieme? Proviamo!”.
Così dicendo prese un pezzo di stoffa, lo bagnò, lo avvolse intorno all’uovo rotto e lo rimise nel nido con la madre. Ogni tre ore lo riprendeva, toglieva il panno, lo poggiava su palmo della mano e lo fissava per vari minuti.
Cosa stesse facendo in quel momento non è dato saperlo, è un mistero. Bhagavan continuava a ripetere: “Sia sanata la crepa! Non si può schiudere quest’uovo anche adesso? Esca il piccolo da questo guscio rotto!”.
L’ansiosa preoccupazione e la tenerezza di Bhagavan continuarono per una settimana. L’uovo stava nel nido con la sua benda bagnata. Il settimo giorno Bhagavan prese l’uovo come tutti i giorni, e con lo stupore di uno scolaretto annunciò: “Guardate che meraviglia! La crepa si è chiusa. La madre sarà felice che il suo uovo possa ora schiudersi! Dio mi ha liberato dal peccato di causare la perdita di una vita. Aspettiamo pazienti che il piccolo benedetto esca dal guscio!”
Passarono alcuni giorni e finalmente una mattina Bhagavan scoprì che l’uovo si era schiuso e l’uccellino era uscito. Col volto raggiante di luce e sorridente per l’entusiasmo, prese in mano il pulcino, lo accarezzò con le labbra e lo mostrò a tutti i presenti perché potessero ammirarlo. Bhagavan era felice che quel piccolo germe di vita fosse riuscito ad evolversi nonostante l’infelice incidente avvenuto all’embrione.
– Da ‘Ai piedi di Bhagavan’.
– Immagine da Ramana Maharshi, Facebook.