1 Vasishta disse: Rama, il Brahman Supremo è nel suo stato splendente e tranquillo; in Esso non vi è alcuna essenza di luce, di calore etereo e nemmeno di oscurità, tutte cose che sono prodotte dallo spirito intellettuale (cioè da Brahma, il creatore).
Commento di Soham
Il Vuoto spirituale, di cui parlano Buddha e le altre scritture, non è un vuoto nichilista né il vuoto dello stato causale che viene definito ignoranza, inconsapevolezza; è un ‘Vuoto Pieno’ – così lo percepisce lo jnani – perché contiene in potenza tutta la creazione possibile. Il Vuoto spirituale andrebbe inteso, nel migliore dei modi, come ‘Purezza’, mente priva di contenuti e di spinte (cause). Questo ‘Vuoto Pieno’ è Brahma (il creatore), che nasce da sé, senza causa, dal Brahman Supremo.
Brahma è la Mente Universale, la quale costituisce il suo corpo sottile; per questo viene indicato come ‘spirito intellettuale’, essendo l’intelletto la parte più luminosa della mente, quella che di più si avvicina al Sé e che può rifletterlo.
Questa ‘Mente Divina’ – la mente de Brahma – rimane comunque pura e vuota. La creazione avviene senza causa alcuna, così come il fiore effonde il suo profumo senza alcuna volontà. Come il profumo è intrinseco al fiore, così la mente universale è intrinseca a Brahma. Quindi Brahma e la mente universale sono Uno, non due. Né Brahma accumula karma (le conseguenze dell’azione). Tale è pure lo stato dello jnani, che agisce senza essere l’agente, rimanendo con la mente quieta, pura e vuota.
Poiché tutte le cose sono create dalla vacuità di Brahma, tutte in essenza hanno la natura della vacuità, a prescindere dalla diversità dei loro corpi fisici e mentali (o astrali), e Brahma è immanente a tutte loro. In verità è lo stesso Brahman Supremo, cioè il Brahman nirguna (senza attributi e prima della mente) ad essere immanente a tutte le creature sotto forma di Pura Coscienza: nello stato di sonno causale (inconsapevolezza) nei minerali, di sogno nei vegetali e di veglia negli esseri umani.