Perché Sri Ramana chiama il Sé: ‘Io-Io’?
Perché ‘Io-Io’ sta a indicare la realizzazione: ‘Io Sono Io’,
senza qualità aggiunte al puro: Essere-Consapevolezza
(perché tale è l’Io: Essere-Consapevolezza).
‘Io-Io’ vuol dire anche che non c’è altro,
perché il soggetto e l’oggetto ora sono la stessa cosa:
è la fine della separazione,
è lo stato naturale, il samadhi permanente,
è l’Uno senza secondo,
la cessazione di Maya.
La realizzazione ‘Io Io’
è accompagnata da ‘sphurana’,
che indica la ‘Luce della Realizzazione’,
e suscita una vibrante emozione nel cuore,
che manda la mente in corto circuito.
Oh voi che iniziate l’Atma Vichara (la Ricerca del Sé),
non dovete di certo trovare un altro ‘Io’,
ce l’avete già!
Dovete poggiarvi su di Esso
e lasciare che si depuri da tutte le sovrapposizioni
che ha acquisito:
l’identificazione col corpo e con la persona,
e le memoria connesse a tali false identificazioni.
Quando l’Io sarà ritornato puro
vi fonderete con Esso,
perché non vi sono più attributi che vi separano:
Essere nell’Essere, Consapevolezza nella Consapevolezza,
e otterrete un’esperienza diretta
della vostra Vera Natura.
Allora “Io, Io” ripeterete esultanti nel vostro Cuore,
perché ‘Io-Io’ è il nome esplicito di Dio,
che indica contemporaneamente la Divinità
e il modo per realizzarla.
Rimanete aggrappati all’ ‘Io-Io’,
al soggetto e oggetto divenuti l’Uno,
oltre spazio e tempo,
fin quando la mente non vi disturberà più
e la creazione fenomenica si riassorbirà nell’ ‘Io-Io’.