È Shiva il mio Guru

— È Shiva il mio Guru.

— In un certo senso può essere così. Perché una catena di maestri, un lignaggio, quando c’è Adinatha Shiva, il primo Maestro, il Maestro dei Maestri?

Ma è anche come se un analfabeta appassionato di letteratura dicesse: “Il mio maestro è Dante”.

Prima di leggere quella Divina Commedia devi imparare a leggere, a scrivere, la sintassi ecc., no? Non si può escludere che un analfabeta giunga da solo a padroneggiare Dante. Ma questa è l’eccezione, non la regola; mentre in genere i ricercatori spirituali ritengono che la regola sia l’eccezione… E questo dice quanto avrebbero bisogno di un Guru in carne ed ossa.

Shiva è dappertutto, ma il suo linguaggio non è umano ed è inintelligibile ai più. Il Guru invece è Shiva in contatto personale con te. Poiché il suo ‘io’ non è individuale ma include tutto, esso include soprattutto gli allievi. Così egli poggia la sua shakti-consapevolezza sui suoi amati, e coloro che sono in contatto con lui praticano portati avanti non soltanto dal loro ‘motore’ (cioè dalla loro capacità di percepire ed essere Shiva) ma anche dal ‘motore’ del Guru. Questo significa porte che si aprono, comprensioni che si schiudono, nodi e barriere che si spezzano… Una bella Grazia. E questo è soltanto uno degli aspetti della Grazia del Guru.

Per dirla in parole più semplici: quando un allievo, attraverso i suoi sforzi passati, ha attirato la Grazia su di sé, Shiva gli dà un Guru realizzato personale. Allora l’allievo fa il suo 100% (che non basta!!!) e il Guru fa il resto.