— Il mio Sé si è manifestato in quella occasione, giusto??
— Il Sé c’è sempre e si manifesta sempre. In quella occasione in cui hai sentito una presenza accanto a te e hai visto una luce hai avuto un’esperienza del mondo sottile, proprio coma adesso stai avendo l’esperienza di scrivere a me. Può essere stata un’esperienza profonda, intensa, ma non è lo Stato Naturale, è un’esperienza duale. Così come esiste il mondo fisico, esiste il mondo sottile, ma entrambi brillano della luce riflessa del Sé. Non sono la Realtà.
Il Sé è ESSERE. Tu ‘sei’ sempre, anche nel sonno profondo, mentre i fenomeni dei mondi vanno e vengono…
—
— Be’, tu potresti incontrare Gesù Cristo. Sarebbe comunque un’esperienza importante, ma è duale.
Nella Bhagavad Gita, Krishna dice ad Arjuna: “Conosci Me nel mio aspetto senza forma”.
— Mi sono affidata a te; so che presto dipanerò la matassa!! Ogni tua dichiarazione apre dentro me nuovi orizzonti! Spero di poterli comprendere appieno!! tvb
— Sul paino sottile molti Maestri possono venire a te ad insegnarti, ma sono sempre Maestri esterni, riflessi del Sé. Il Sé sei TU, è il tuo ESSERE. Senti che ci sei? Stai in quella sensazione di Essere.
— Ci starò, lo prometto.
(a sera) — Oggi ho mantenuto la promessa. Non vorrei profanare… ma stasera durante la mia meditazione del tramonto qualcosa era diverso.
— Cosa?
— Mi sono immersa fino al punto di dimenticare il respiro, ero assorbita totalmente, e… ad un certo punto ho sentito come se il battito del cosmo fosse il mio battito.
— Torna in quel momento.
Devi rilassarti, chiudere gli occhi e tornare esattamente a quel momento.
Chi eri tu in quel momento?
— Nessuno, e tutto, lo giuro… come stordita.
— Chiudi gli occhi e torna di nuovo a quel momento.
In quel momento c’era qualcosa fuori da TE?
— Mi vedevo in quella situazione, ma adesso da sveglia è come se non fossi stata io. Adesso sono tornata su in famiglia, e devo unirmi a loro per la cena, ma dopo ci riprovo e sarò grata di poterti raccontare.
— Grrrrrrrrr…
Torna a quel momento e non pensare ‘adesso da sveglia’.
Rilassati e torna al punto di vista originale dell’esperienza di quel momento.
C’eri tu e il cosmo?
C’erano altri?
— No, neanch’io c’ero, c’era solo questo battito che pulsava fuori e dentro me.
— C’era il tempo? C’era lo spazio?
— No… non credo… non ho avvertito nient’altro.
— Va bene, tu non c’eri come io individuale, né come corpo e né come persona.
Chi eri allora in quel momento?
— Ero solo quel pulsare!!!
— Ok. Questa è un’esperienza non-duale della tua vera natura, è un samadhi.
Ti è chiaro che non c’era nient’altro oltre te, non ti è ancora chiaro che c’era solo Essere, o forse ti è chiaro e lo chiami ‘pulsare’. Va bene anche chiamarlo ‘pulsare’. Ti apparirà sempre più chiaro continuando a immergerti/fonderti con la tua Vera Natura. Adesso sai cos’è, e non potrai più confonderla con esperienze duali del piano sottile, per quanto possano essere sbalorditive e affascinanti…
Congratulazioni!!! Fai rapidi progressi!!!
— Non volevo e non voglio profanare, mi sembrava eccessivo usare quel vocabolo, ma è da stamattina che io mi ripeto e mi sorprendo ad “essere”. Il concetto della dualità ora è molto nitido dentro me, ora capisco bene le insidie dell’ego e ti prometto che starò molto attenta Maestro mio caro.
— Non è profanazione. Le impressioni che ti fanno percepire come indegna e peccatrice offuscano la tua Vera Natura. Devi metterle da parte.
L’unica cosa a cui devi fare attenzione è al tuo ESSERE.
Sarà la consapevolezza dell’unico Essere, il Brahman nirguna, l’Io Sono universale che farà scomparire l’ego.
Quando c’è il sole le ombre svaniscono. Perciò non occuparti di ombre ma porta l’attenzione al sole, cioè al tuo Essere.
(il giorno seguente) — — Caro Maestro, sono sempre più felice dentro me, stamattina la meditazione dell’alba mi ha concesso nuove emozioni.
Nonostante fossi sotto i raggi del sole nascente, nella zona del terzo occhio non era il rosso il colore dominante, come di solito accade se si chiudono gli occhi dopo aver guardato il sole, ma il blu, il viola e luce evanescente…
Questi colori giocavano alternandosi a vicenda, e catturando la mia osservazione fino a lasciare il mio corpo. Quando non ho più avvertito il mio cuore battere e anche il respiro si è spento, mi sono sentita “cielo”, orbitavo in questo cielo colorato… senza peso…
È bellissimo!! Maestro, ora tutto mi sembra diverso.
Durante la meditazione, avverto una spinta che mi fa pendere all’indietro e, alla fine della meditazione mi sento “ubriaca” per qualche minuto. È normale tutto ciò??
— Sono contento per te.
Porta l’attenzione a quel momento in cui ti sei sentita cielo; torna a quel momento come hai fatto l’altra volta. Chi eri tu un quel momento? C’eri solo TU? O c’eri tu e il cielo? Abituati a riconoscere i momenti in cui c’è solo esperienza non-duale di TE stessa, e non più mente.
All’inizio avviene con delle qualità: tu vedi il cielo e diventi cielo, o senti amore e diventi amore, o senti energia e diventi energia; comunque, in ogni caso, in quei momenti ci sei solo TU e nient’altro, anche se puoi autonominarti: pulsazione, cielo, amore o energia… Sono quelli che portano la Gioia e trasformano il tutto. È la gioia sempre nuove del Sé, la consapevolezza di essere illimitato e incondizionato.
Sì, i samadhi – laya, la dissoluzione temporanea dell’ego – avvengono dal 6° al 7° chakra, per spiegarlo in termini di kundalini, e producono la loro purificazione. Quando il momento è maturo, la coscienza ricade nel Cuore spirituale e si ha la sensazione di cadere all’indietro. Il Cuore spirituale si avverte a destra, ma quando lo penetri non è più un luogo e non ha più dimensioni: è il Sé eterno.
— Maestro, in tutte e due le situazioni, ‘io’ non c’ero: ERO!!!
Ora riconosco perfettamente quando sono io come persona e il mio ego a vedere e sentire e quando sono il mio “SÉ”. Ora avverto il distacco da Maya, è diverso!!! C’è quiete vera in me, tutto questo è merito Tuo.
Grazie, Ti amo.
— Perfetto!!! Quelli sono tutti brevi samadhi, ma il loro effetto è potente. Congratulazioni!!! Tutto merito TUO!
Hai visto? Meno di una settimana fa volevi abbandonare la via per indegnità… e adesso stai sperimentando il Sé.
Questo deve portarti alla saggezza di non credere mai alla mente! e mai mollare la Via!
Ti voglio bene!