Freedom

Colgo l’occasione dello scritto di Anthony De Mello (riportato in basso) sull’«Eterno Presente», per commentarlo un tema che salta fuori spesso nella spiritualità.

È un leitmotiv caro al new age, e autori versatili nello scrivere hanno avuto successo con tale narrazione easy-reading… di facile consumo e comprensione perché è ancora all’interno della mente: “E amerai la vita soltanto”… Quale vita?, che non esiste.

È un livello di coscienza ancora molto parziale, non è la realizzazione! Il presente è tempo, dunque un concetto. Essere imprigionati nel presente, momento per momento… veramente vorreste questo? È per tale realizzazione che proferite tutto il vostro impegno?

Molto di più per il Sé: totale freedom!

Il sahaja samadhi è essere continuamente nella consapevolezza del Sé: Brahman nirguna: né tempo, né spaio, né materia, né energia, né altro: solo l’Essere-Consapevolezza-Beatitudine (turiya).

E perfino tale suprema conoscenza (prajnana) scompare nella meditazione profonda col nirbija samadhi (turiyatita). Poi ritorna quando riapri gli occhi, altrimenti rimarresti in coma; ma sei consapevole di essere persino oltre la condizione di conoscere: totalmente, assolutamente trascendente ogni attributo. L’Assoluto, il Parabrahman, non è consapevole di esistere.

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“Quando capirai che nessuna cosa o persona esterna a te stesso ha la capacità di farti felice o infelice, allora ti muoverai attraverso la vita vivendo momento per momento, totalmente assorbito nel presente, portandoti dietro così poco del tuo passato che il tuo spirito potrebbe passare attraverso la cruna di un ago; libero dalla trepidazione per il futuro, come gli uccelli nell’aria e i fiori del campo; distaccato da ogni persona o cosa perché avrai sviluppato in te il gusto della sinfonia della vita.
E amerai la vita soltanto, con tutta la passione del tuo cuore, di tutta la tua anima, di tutto il tuo spirito e con tutte le tue forze.
Ti troverai viandante senza zavorre e libero come un uccello in cielo, immerso in continuità nell’Eterno Presente”.
Anthony De Mello