Quando la coscienza si disidentifica dalla mente

— Buongiorno Maestro.
Forse ti starò facendo una domanda un po’ stupida, ma mi sono bloccato su questo concetto: Dire che non sono il mio corpo, per me in questo stato, significa andare oltre all’aspetto materiale delle cose e cercare l’aspetto di Energia, Essere, ecc. onnipervadente; significa dire quindi che non sono solo il mio corpo, ma anche questa Energia.
Ora sto cercando di connettermi a questo Energia, all’Essere, attraverso l’autoindagine (anche ripetendomi spesso io, io , io,….) e pian piano noto (forse meglio dire intuisco) che esiste qualcosa oltre al corpo ed all’aspetto materiale e con l’autoindagine questo aspetto si sta allargando.
Questa Coscienza (Energia, Essere) però è presente ovunque e si è identificata col mio corpo nello stato di veglia – nel sogno è diverso perché una volta mi sono visto come una persona diversa, fisicamente diversa e con sensazioni diverse, e la mia Coscienza vedeva questa persona esattamente come potrei vedere una persona di fronte a me, e questa persona provava un senso di pace e la Coscienza, mentre stavo sognando, mi diceva che quello ero io.
Se quindi la Coscienza dovesse disidentificarsi dal mio corpo potrebbe, quindi, per assurdo, identificarsi col corpo (per esempio) di un’altra persona e, attraverso i cinque sensi di quella persona, compiere dei movimenti in quel corpo? Dire che non sono il mio corpo significa quindi dire che non sono solo il mio corpo, ma sono anche la Coscienza onnipervadente, oppure significa dire che non sono proprio il mio corpo, ma solo questa Coscienza che potrebbe benissimo identificarsi con un altro corpo?

— Molto bene. Procedi nella tua autoindagine.

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Commento

Questo aspirante sta procedendo rapidamente, e questa è la fase che deve passare.
La sua lettera è molto interessante perché mostra come lui cominci a sentire che la coscienza va oltre il suo corpo fisico, ma è ancora identificato con la mente e cerca risposte nella mente. Andando avanti, a un certo punto realizzerà di essere la pura coscienza asoggettuale che osserva la mente… il computer; e allora si stabilirà il Silenzio!
Il Silenzio testimonia che siete fuori dalla mente, voi non siete la mente.
Ecco perché Marco dice: “Quando il Silenzio è stabilito, non è disturbato dai pensieri”. Non sono i pensieri che disturbano il Silenzio, ma l’identificazione con essi. Quando siete al computer dovete forse spegnerlo per rispondere al telefono? No di certo… Il computer può continua a funzionare e voi rispondete al telefono… O lo spegnete?…

E cosa resta della vostra immagine/identificazione come persona quando siete fuori dalla mente? Del vostri ‘io’ indi duale, delle memorie, dei traumi, della vostra storia personale e dalla storia del mondo intero?
Quando la disidentificazione con la mente è avvenuta, allora c’è la Coscienza che osserva la Coscienza: Coscienza nella Coscienza, Attenzione nell’Attenzione, Essere nell’Essere… fino al samadhi, l’unione completa, a un Turiya maturo e stabile. M. lo chiama “Il Cuore”.

Niente di più sublime