la fine della sofferenza

La fine della sofferenza avviene quando ‘chi’ soffre non reclama più niente; c’è un mollare la presa. ‘Chi’ soffre d’amore, di paura e altro quando non c’è più un individuo che si attribuisce tutto questo?

La sofferenza fisica resta, ma non c’è più la pressione ansiosa della mente: “Io ho dolore… O Dio mio!! Ahi ahi…”. C’è dolore, ma non si fissa a causa della continua azione rievocativa della mente che batte dove il dente duole…

Se non c’è compulsività del pensiero tutto viene avvertito fisicamente ma non emozionalmente. Ecco dov’è la beatitudine. Secondo il mio piccolo punto di vista, la beatitudine è un lasciare andare tutte le tensioni nervose fisiche dovute all’ego.

Nella mia esperienza, Il corpo, sgravato dalla presa dell’io, si dilata e si percepisce vuoto, i confini svaniscono e appare una leggerezza e una luce che sono gioia, come un velo leggero che mi attraversa cancellandomi e lasciandomi vuota di tutto… Resta solo la Vita.

Quello che accade sembra il lavoro di una mamma amorevole, che dopo che il figlio è nato lo lava con cura, lo veste e lo profuma, e poi lo stringe a sé e lo nutre.

Mi sento in questa fase, come se dopo aver pianto tanto mi sono calmata, e vengo lavata con amore. Questo per quanto riguarda il corpo… La mente invece si è come compressa, prima con spazi vuoti, giornate vuote, e poi improvvisamente guardi bene e dici “Ma cos’era?”.

Mi sento sempre silenziosa e se arriva un pensiero osservo se è di passaggio o automatico, vedo bene che arriva sullo sfondo e poi sfuma.

Visto questo, il distacco avviene spontaneo…

S., se tu hai come ‘unica’ grande aspirazione quella di conoscerti, questo ultimo desiderio affonderà nella conoscenza insieme a chi desidera. A quel punto ti sarai ritrovata, è sorriderai per le tante battaglie inutili e affannose. Ogni passo che ti porta a Te è un passo giusto e preciso. Dunque, anche questo periodo difficile che attraversi, è un attrito necessario per affinarti sulla via.

Roberta Gamba