Ci sono 2 fasi nella sadhana (pratica spirituale): dello sforzo e dell’abbandono.
La prima fase è di sforzo. Devi smascherare la mente e controllarla.
Chi sei TU è Ciò che sta dietro la mente.
È la mente che crea la realtà apparente e impermanente nella quale pensi di vivere come una persona. Invero non esiste questa realtà, è solo una proiezione della mente.
Se hai controllato la mente hai risolto il problema della morte, che è solo un’illusione che avviene all’interno di una realtà illusoria.
La mente è come la pellicola del film che si srotola davanti alla luce del proiettore e proietta una realtà illusoria sullo schermo.
Tu non ti rendi conto della pellicola, vedi solo la realtà illusoria sullo schermo e pensi che sia vera.
Quando riesci a smascherare e controllare la mente, ti rendi conto automaticamente che sei pura Consapevolezza, il Sé eterno; metaforicamente parlando, sei la luce del proiettore.
Come smascherare e controllare la mente?
- Con l’Autoindagine. Invece di tenere l’attenzione a valle sullo schermo, portala al soggetto percipiente chiedendoti: “Chi vede, sente, pensa… queste cose?”. Oppure cerca la sensazione di ‘io’ e dimora lì il più a lungo possibile; quando la perdi, ritrovala e dimora lì di nuovo.
- Cerca di ottenere delle esperienze dirette del Sé. Se hai un ‘risveglio’, tutta la tua pratica sarà facilitata. I Ritiri Intensivi di Autoindagine sono stati creati a tale scopo. La presenza e guida di un Maestro, l’intensità della pratica, l’organizzazione del Ritiro che non dà spazio a distrazioni, l’affinità con gli altri partecipanti che produce una sinergia che moltiplica le forze per andare oltre la mente e realizzare la consapevolezza del Sé (anziché essere da soli a spingere o a cercare di abbandonarti con la tua sola consapevolezza contro la vostra mente, avrai in aggiunta la consapevolezza del Maestro e degli altri partecipanti contro la tua mente), offrono grandiosa opportunità per realizzare un’esperienza diretta (non-duale) della tua vera natura: una vera GRAZIA!
- Osserva la mente, fa diventare la pellicola del film il tuo oggetto di osservazione e di studio. Osserva come reagisce alle sensazioni fisiche, e agli stimoli interni ed esterni, come risponde a questi e come crea una realtà illusoria che diventa poi il tuo vissuto. Rifiuta di seguirla: NON CREDERLE, NON CREDERLE, NON CREDERLE!
- Come dice Annamalai, chiudi le porte di entrata della mente: non lasciare entrare i pensieri e non permettere a quelli che sono entrati di attecchire, espandersi e rafforzarsi. Non seguirli! Non lasciare distrarre la tua attenzione dal pensiero “Io sono il Sé”, o dal dimorare nella sensazione di ‘io’, o dal dimorare nel Sé, secondo le tua capacità del momento. Chiudi anche le porte di uscita della mente: non reagire al sorgere di pensieri, impressioni, sensazioni, emozioni, ricorsi ecc. Rifiuta di seguirli. Rifiuta di lasciarti intrappolare, ingannare dalla mente!
- Se hai già avuto delle esperienze dirette del Sé, non concedere all’idea “Io sono il corpo” alcun credito! Non concedere alla mente la tua attenzione! Afferma: “Io sono il Sé!”:
La seconda fase subentra quando il Sé diventa la vera Realtà. Tuttavia, come insegna Sri Ramana, fin quando non si e realizzato stabilmente il sahaja samadhi e l’ego è stato definitivamente estirpato può esservi bisogno di sforzo per debellare ciò che ancora resta della mente.