Il succo dell’insegnamento di un vero Maestro, cioè di un maestro che guida alla realizzazione, è far capire al discepolo che tutta la fenomenalità è fumo, aria fritta.
Il Puro Essere-Consapevolezza, il Sé, c’è già, e non appena si acquieta il continuo flusso di identificazione con le proiezione della mente (la fenomenalità) appare da sé, così come appare il cielo quando non ci sono nuvole.
Questo non vuol dire che il realizzato sia apatico verso gli accadimenti della vita; gioisce se c’è da gioire, ma in ogni evento riconosce lo stesso Sé. Perciò è arreso a ciò che il Divino gli manda, non forza e non resiste come Sé – anche se la sua forma corpo-mente, che non è lui, potrebbe resistere, ad esempio al dolore per un incidente.
Il suoi centro, che Ramana chiama ‘il Cuore’ e che è sinonimo di Sé, non è negli eventi della fenomenalità, ma nell’Essere-Consapevolezza eterno e immutabile.
Se è il momento di vivere, vive e se è il momento di morire, muore. Cambia qualcosa??? Non per il realizzato!