— È proprio questo. L’abbandono non può essere un fatto di volontà, così è una trappola: vuoi abbandonarti perché starai meglio, perché porta bene… L’abbandono o è o non è.
È la stessa Grazia che si manifesta. Per questo a me non viene spontaneo l’abbandono diretto, finisce che risulta sempre interessato. Quando sperimenti ‘ciò che è’ [vale a dire il Sé] in alcune occasioni dove riesci semplicemente ad aprirti senza complicazioni, visto che È, e quindi non puoi non sperimentarlo, questa esperienza si allarga ad altri campi della vita. Poi si scontra con il nocciolo duro della mente e qui si fa più complicato. Spero che la Grazia mi sorregga…
— No, hai mal interpretato l’insegnato. La trappola è questa falsa equazione posta dalla tua mente.
Nel tuo caso devi mettere sforzo a cercare di abbandonarti come meglio puoi, non aspettare che arrivi la realizzazione per abbandonarti.
Il che significa che se come meglio puoi è avere il desiderio di star meglio, va bene così!!! Abbandona al Divino anche la compulsività al desiderio di star bene.
Pensa al partecipante a un Intensivo a cui dicono “Vivi direttamente chi sei tu”. Quello non sa come fare, ma se insiste a un certo punto riesce. Riesce perché arriva la Grazia!, che è la sola a poter dare la realizzazione. Ma bisogna capire cos’è la Grazie: È LA TUA VERA NATURA!!! Il che vuol dire che riesci perché SEI FATTA COSÌ!!!