— Caro Sergio… come stai? Sul post che hai pubblicato oggi vorrei chiederti se è giusto questo: sono sempre stata confusa su destino e libero arbitrio… Il destino è sancito dal karma, che prima o poi si esaurisce quando non ci si identifica più con l’agente. Ma il libero arbitrio cos’è esattamente? Chi lo esercita? Di chi è questo potere? Una volta tantissimi anni fa un monaco tibetano mi fece il tema natale e mi predisse alcuni accadimenti futuri, precisando però che “c’è sempre il libero arbitrio”? Il destino può cambiare? Ma è sempre l’io illusorio che lo influenza e dice “sì-no” agli accadimenti esercitando la scelta? È quest’ultima che lo cambia? E, se faccio una scelta, questo produce altro karma comunque, essendo identificata, giusto? Oppure si sceglie sapendo che è l’io a farlo e questo non riguarda il Sé? Non so se mi sono spiegata bene… Grazie.
— I tuoi dubbi sono giustificati, perché quando si parla di destino e libero arbitrio si sta parlando sempre di illusione.
Immagina come sei nel sonno profondo: c’è destino? c’è libero arbitrio? E immagina che nel sonno profondo c’è autoconsapevolezza dl Sé. Quella è la Realtà. Le altre cose si dicono per parlare il linguaggio della mente degli uomini. Per esempio, ho scritto “Quanto tempo ci vuole per realizzarti? Il tempo che ti abbandoni completamente al Divino” e qualcuno ha commentato “Allora c’è un tempo…”. Non c’è nessun tempo, c’è solo la Realtà, ma per parlare alla mente degli uomini usi delle categorie che possano portarli a maggiore chiarezza e motivarli a una sadhana realizzativa.
Sono riuscito a rispondere alla tua domanda?
— Sì! Non si pone più neanche la domanda… Nel momento in cui mi è arrivata la tua risposta, è caduto tutto, ho sentito solo spazio e vuoto libero… non so come spiegarlo. Tutto dissolto.
— Perfetto!!! Perfetto!!! È come se uno dicesse “Perché Dio è così com’è?”… Non si pone neanche la domanda. Perché uno deve fare la sadhana per realizzarsi… Boh???… è così, punto