se fossi convinta di fare qualcosa…

Se fossi convinta di fare qualcosa, allora ci sarebbe un io che fa e un tu a cui viene fatto qualcosa – causa-effetto. Quando si trascende l’ego non si è più un io personale bensì informale e multidimensionale… Un Mistero per i più.

Il Nulla è pura consapevolezza non consapevole di sé come qualcuno o qualcosa. Solo questa consapevolezza è Reale: c’è ma non è [Shiva – nota di Sergio]. Ciò che invece appare QUI, è il Tutto che io chiamo ‘il Corpo Unico Brillante’ che è Amore dell’Essere in perpetuo divenire [Shakti – nota di Sergio]. Questa ‘Luce’ viene esperita come vita che danza eternamente per il suo Amato: ‘Il Mai Nato’ che è lo spazio Assoluto in cui tutto accade.

L’Amore è il nostro stato naturale che Testimonia se stesso attraverso se stesso. Tutto il resto è illusione, mente. Il Nulla è un sonno profondo desto esperito da Nessuno: vede senza occhi ascolta senza orecchi parla senza bocca… Tutti gli occhi sono i suoi, ogni voce è la sua voce.

Il Sé-Amore è pura esistenza che si conosce prima come IO SONO e poi come IO Sono Luce* – l’albero della vita. Questa Luce per conoscere se stessa si proietta nello specchio della mente pura (mente immobile), cosicché tutto diviene manifesto.

Ma Quello, il Nulla, accoglie Luce e Ombra; esse non sono separate ma due facce della stessa medaglia. Non si potrebbe conoscere ciò che è bene se non attraverso ciò che non lo è. Ecco il ‘gioco’ cosmico: l’albero della conoscenza del bene e del male.

La Vera Conoscenza è la conoscenza di Sé. Il corpo e la mente sono strumenti per gioire della vita riconoscendosi come la vita stessa.

Bisogna essere fermi in questa conoscenza e dire basta alla schiavitù di pensieri ed emozioni che sono soltanto condizionamenti esterni!

Dal Nulla il Tutto si ‘autogenera’ da sé per il semplice gusto di essere. Nel Nulla ogni cosa trova il suo eterno riposo.

Tu Sei Quello!

Roberta Gamba

* Quando si aprono i centri spirituali superiori e si rompe l’identità con la materia, lo jnani sente di essere pura consapevolezza, e questa consapevolezza è luce. Questa luce è vista realmente dallo jnani; egli va a dormire e invece di stare nel buio dell’inconscio sta nella luce che è pura consapevolezza [nota di Sergio].