Ricordo che quando l’anno scorso ho partecipato al Ritiro Lungo, il passaggio dalla diade come comunicazione, crisi e clearing intenso, che ha caratterizzato principalmente la mia pratica dei primi tre giorni, a partire dal quarto giorno è fluito nella contemplazione e nel silenzio in modo naturale.
Dopo il quarto giorno era un esplorare quello spazio infinito in modo diverso: ora come vuoto, come pienezza, come amore puro del primo incontro, ora gioia incontenibile, silenzio.
Trovo che la diade sia una tecnica meravigliosa e che, arrivato ad un certo punto, sedere uno di fronte all’altro e comunicare presenza e silenzio sia il dono più grande che si possa fare e ricevere ad un Ritiro. Quando la comunicazione non è più necessaria si dona la presenza. Ed una poesia vedersi di continuo negli occhi e nei silenzi profondi dell’altro senza più separazione.
Anna Gagliano