niente esiste tranne il Sé

Sergio: — Quizzzz…: Che rapporto c’è tra il distacco (vairagya) e lo stato d’unione (samadhi)?

Marco: — La mente proietta, immagina la separazione. Il distacco dalla mente è lo stato di unione.

Sergio: — Per distacco intendevo il non-attaccamento. Cos’è il non-attaccamento? È capire che NIENTE ESISTE TRANNE IL SÉ!

Vedo nei Ritiri intensivi i partecipanti avere esperienze dirette. Ma un’esperienza diretta non è la liberazione. Fin quando non si è profondamente accettato che niente esiste tranne il Sé si manterrà sempre un cordone ombelicale con l’illusione, e quindi con la mente, con inevitabili ricadute. Si è come una mongolfiera legata a una corda che la tiene ancorata a terra. La corda può essere allungata consentendo così alla mongolfiera un certo movimento, ma per quanto è lunga non permetterà alla mongolfiera di volare, dev’essere recisa.

Il passo di Yuri Spilny è significativo. Lui viene aggredito da una tempesta emozionale, e se ne stupisce perché credeva di aver superato quei contenuti che apparivano. Tutti abbiamo avuto questa esperienza, no? Avviene perché fin quando non si è reciso il cordone ombelicale con la mente – e cioè fin quando non si capito che niente esiste tranne il Sé – c’è sempre la possibilità che vecchie impressioni mentali si riattivino.

Lo stato di unione (samadhi) avviene quando tutto, anche la forma, è diventato il Sé. Ma bisogna capire che l’amore che emerge dal samadhi non è amore per gli oggetti, è riconoscere Sé stessi nell’altro, e quindi a quel punto l’altro non è più altro.