Ho postato su Jeff Foster per sostenere la mia visione dell’Autoindagine Attraverso l’Amore.
Per comprenderla dobbiamo ‘schematicamente’ capire come avviene la Realizzazione.
Una prima Realizzazione avviene quando l’aspirante realizza il Sé immanifesto, l’Assoluto. Questo è quanto i maestri di Neo-Advaita hanno realizzato. I loro seguaci in verità non realizzano nemmeno questo, si limitano a ricevere quelle infrazioni intellettualmente e a loro sta bene così. Questa prima realizzazione tuttavia è parziale, come dice Foster è un quadro incompleto. In che cosa è incompleto? Nel fatto che nega totalmente il Sé manifesto?
La Realizzazione matura avviene quando l’aspirante ‘vede’ che il Sé manifesto è la stessa cosa del Sé immani fasto. È in quest’ultima fase che si manifesta l’amore e la grazia. Il mondo rientra nella coscienza dello Jnani, ma non è lo stesso di prima fatto di oggetti separati dall’osservatore. Ora le forme sono pennellate dell’amore del Vuoto.
Quando Sri Ramana dice che perché vi sia la realizzazione completa la kundalini deve ridiscendere da sahasrara (il 7° chakra) al Cuore, io credo che intenda questo.
È qui che la dualità cessa veramente. È qui che cessa veramente la ricerca e si entra veramente nella non-azione e nell’abbandono – rifiutare il mondo non è farse una forzatura in nuce?! Lo Jnani non ha più motivo di pensare, perciò la sua mente non è attiva ed egli è nello stato di non-conoscenza dell’innocenza, come un bambino che non abbia ancora imparato a parlare. Dimentico di esistere, egli contempla, ed tutto è meraviglia…
Comprenderete che questa seconda e ultimativa fase va attraverso un approfondimento, e l’approfondimento è: AMA CIÒ CHE APPARE NELLA TUA COSCIENZA!
Spero di essere riuscito a mostrarvi quanto sia importante e definitivo il lavoro che state facendo con la pratica: AMA CIÒ CHE APPARE NELLA TUA COSCIENZA!
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