Rama chiese: “Signore, come possono essere riconciliati questi due aspetti? Posso cercare la libertà da ogni esperienza e la libertà dall’inattività allo stesso tempo?”
Vasistha rispose: “Colui che non ha desiderio né speranza per nulla, né intrattiene il desiderio di riposare nell’inattività, costui non esiste come un jiva [anima individuale]; egli non è né inattivo, né cerca l’esperienza.
“Liberato da ogni condizionamento, pienamente stabilito nello stato di Coscienza non modificata, lo yogi rimane immerso nella beatitudine. Tale beatitudine non è un’esperienza, ma la natura stessa della Coscienza, perciò non agisce come disturbo, ma rimane integrata nella Coscienza. Là c’è la libertà da ogni esperienza. Allo stesso tempo, lo yogi è costantemente impegnato nell’azione: perciò, c’è libertà dall’inattività”.
Lo Yoga Vasishtha