ho’oponopono

Una pratica fantastica che uso quando sento che l’amore sta inaridendo o che mi sto chiudendo è Ho’oponopono. Allora focalizzo tutte le persone verso cui sento vi sono problemi e semplicemente dico “Grazie, Ti Amo”. Non dico “Mi Dispiace, Perdono” perché personalmente non sento necessario evocare il concetto di peccato né l’identità del peccatore: non c’è nessun peccatore, c’è solo l’Amore e l’amante che a volte è inconsapevole e si lascia guidare da programmi sbagliati della sua mente. Se però sentite che quelle parole vanno bene per voi, se sentite che dovete perdonarvi delle colpe, aggiungetele.

Come sapete potete indirizzare Ho’oponopono a qualsiasi cosa verso cui sentire avversione: un oggetto, un evento, voi stessi o una parte di voi, la paura della morte o altre paure… Potete anche indirizzare Ho’oponopono verso qualsiasi disarmonia vi sia nel creato: come la guerra in Siria ecc..

Continuate la pratica di Ho’oponopono fin quando sentite che vi sono resistenze verso qualsiasi l’altro: che sia un oggetto animato o inanimato. In pratica Ho’oponopono non è più necessario solo nello stato unitivo.

Se lavorate intensamente con Ho’oponopono a un certo punto raggiungerete dei sensi di colpa di base, quelli che rimanendo in background condizionano la vostra vita. Possono essere di questa vita o di un’altra, potete capire di cosa si tratti o non capirlo. Quello che succede che emerge una forte energia di blocco verso cui le parole di Ho’oponopono sono spuntate. Allora semplicemente state in quel sentire – qualsiasi esso sia – con una forte Presenza Consapevole senza giudicare o negare niente, senza nemmeno cercare di analizzare. Mentre fate questo, se vi va potete continuare a ripetere le parole di Ho’oponopono. Gradualmente il blocco si dissolverà.

Vi allego un video che nella parte introduttiva spiega la visione dell’Ho’omopono. Non condivido il concetto di peccato che contiene e l’ottica fortemente duale, ma è accettabile per capire l’Ho’omopono.

Grazie, Vi Amo.