L’allievo può essere sollecitato ad impegnarsi in uno sforzo superiore alla proprie capacità per un breve periodo – ad esempio durante un Ritiro (vedi la storia di Philip Kapleau nella ricerca del ‘MU’) – ma nella pratica ordinaria bisogna dargli una sadhana che possa padroneggiare e al contempo progredire. In quest’ultimo caso il Maestro deve fare attenzione a NON OLTREPASSARE Il GRADIENTE dell’allievo (il livello di capacità dell’allievo di quel momento); Ramana non commetteva questo errore. Se l’allievo fa una pratica più avanzata rispetto alle proprie capacità del momento, si lascerà dietro aree non chiarite/purificate che renderanno più instabile il suo progresso futuro. Se invece ha la sadhana giusta per lui in quel momento, progredirà più speditamente e sarà stabile nei conseguimenti che otterrà. Questo è valido per ogni insegnamento (pianoforte, tennis ecc.), non soltanto per quello spirituale.
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