Una pubblicità del caffè Lavazza degli anni ’80 interpretata da Nino Manfredi finiva con lo slogan: “Più lo mandi giù e più ti tira su”.
Nella meditazione, quando si apre la fase intensa della purificazione, è esattamente il contrario: più vai su e più ti tira giù (a purificare le impurità che sono rimaste). Quale inconscio? Non rimane niente… ma è piuttosto faticosetto…
Se non ha un maestro l’allievo si scoraggia. Vede che più si impegna spiritualmente e più peggiora (secondo il suo ideale di spiritualità). Può arrivare a credere di essere negato per la via spirituale. Ma quando la crisi è stata superata, la beatitudine che deriva dalla Grazie è suprema!
Quelli la cui sadhana è guidata direttamente da Kundalini passano tutte queste crisi indotte da Kundalini stessa; per questo si dice che la via di Kundalini è dura. Ma è lo stesso anche per gli altri se vanno veramente attraverso la purificazione. Solo che gli altri possono sottrarsene, mentre chi è guidato da Kundalini dovrebbe assumere tranquillanti per evitare o diminuire l’effetto delle crisi, e non è detto che i farmaci ci riescano completamente.
Pensate quante persone sono disponibili a meditare un numero significativo di ore al giorno. Poche… Pensate ora quante di queste sono disponibili a soggiornare all’inferno per almeno metà di quelle ore e capite perché solo un’esigua minoranza di kamikaze votati raggiunge la Liberazione…
È comunque una Grazia poterlo fare in vita, altrimenti vi toccherà farlo nel Bardo, il dopo morte. Lì non potete dire “Basta, sono stanco… riprendo domani”. Vi arriva tutto addosso, e voi spaventati vi rifugerete in un’altra incarnazione, magari senza esservi dati il tempo, e la coscienza, di veder prima dove state andando a finire…
I maestri non parlano chiaramente di questa fase. Ad esempio Langford racconta che per 27 anni ha tentato strenuamente di praticare l’autoindagine (lui meditava 11 ore al giorno) senza riuscire a capire cose fosse l’Io Sono. Poi intuisce che è la Coscienza e in poco più di due anni ottiene la completa Liberazione. Potete immaginare cosa abbia passato in quei 27 anni. In quei 27 anni la sua perseveranza ha bruciato la mente. Chi perseverava di fronte quella barriera apparentemente insormontabile?… ‘Quello’ è emerso totalmente. E dopo una tale prova, cosa poteva più offuscarlo???
L’INTERA MENTE È LA BARRIERA. Quando voi perseverando superate una barriera, non avete superato soltanto qualcosa di specifico: VOI AVETE SUPERATO LA MENTE… e a un certo punto la superate tutta!!!
Inoltre dovete capire che le barriere non si presentano solo nella meditazione, ma anche nella vita. Per un aspirante alla Liberazione sono la stessa cosa: mente, attaccamenti, identificazioni da superare. Quante ne ha passate Padre Pio nella sua vita? L’ostracismo della Chiesa ecc… Quelle barriere e il superarle l’hanno portato alla Liberazione.