Esiste una stabilità nel Sé che è ancora nell’ambito di Manolaya (la dissoluzione temporanea). Per usate la metafora di Sri Ramana, il secchio (l’ego) si è immerso nel pozzo (il Sé) ma la corda non è stata recisa perciò può ancora ritornare su, anche dopo alcuni anni.
Io ebbi l’esempio di un amico indiano. Sembrava a tutti gli effetti realizzato ed era pieno di amore e delicatezza. Proprio per questo ebbe successo come maestro spirituale e fu invitato a Los Angeles. Lì conobbe artisti e produttori di Hollywood e le sue vasana che si erano messe da parte tornarono su e lui perse lo stato naturale.
Le vasana (desideri, spinte, intenzioni) sono la corda del secchio. Quando queste si esauriscono, tanto che lo jnani entra nel sonno desto, che possibilità c’è di recuperare una corda per tirare su il secchio?
Vorrei ricordare che Vasistha ammonisce: “Solo dopo alcuni anni di sonno desto lo jnani ottiene la Liberazione” (Manonasa, la dissoluzione definitiva dell’ego). Perché ci vogliono alcuni anni? Per consumare completamente i desideri, allora la corda non c’è più…