Praticando il metodo dell’ “Inviare Amore a Dio”, dopo un po’ questo Amore Divino è in grado di fluire in tutte le direzioni: da noi a Dio, da Dio a noi, da noi agli altri e dagli altri a noi.
Poi succede un’altra cosa… Questo amore puro che si è liberato e si sta manifestando in qualche modo nel mondo, si stabilizza su un piano che è al di sopra del mondo, e rimane piuttosto incurante delle vicende del mondo (come viene indicato da Krishna ad Arjuna nella Bhagavad Gita). Allora vedete che ‘Amore Divino’ è un altro nome per indicare il Sé.
Anche dopo che questo è avvenuto bisogna continuare a spingere l’amore perché purifichi dall’egoismo sia la coscienza che la forma. Avviene una specie di autoindagine dell’amore: “Quanto sono riuscito a portare l’amore nella vita? Quando nel mio comportamento e nel mio agire? Come mi sono comportato ieri? Potevo fare meglio?”… Bisogna continuare fino all’Abbandono Assoluto, cioè fino alla Realizzazione. Il dopo è volontà di Dio. Alcuni sono chiamati a continuare a perfezionare le Qualità Divine a beneficio di tutti esseri senzienti anche dopo la Realizzazione; essi sono animati da una spinta bruciante a salvare tutti gli esseri.
Questo spirito è espresso eloquentemente nel Buddhismo Mahayana attraverso figura del Bodhisattva, il quale si impegna non solo a conseguire la propria Illuminazione ma a farlo per aiutare tutti gli esseri senzienti. Egli fa propri quattro voti:
• Gli esseri sono innumerevoli, faccio voto di aiutarli tutti
• Le brame sono inesauribili, faccio voto di estirparle tutte
• Gli insegnamenti sono infiniti, faccio voto di apprenderli tutti
• La Via del Buddha è suprema, faccio voto di realizzarla