Un estratto dal libro di John M. Grenafege
“Sedere sulla porta aperta del cuore”
Dimora sempre e solo sulla soglia aperta della Presenza. Dimora là senza parole né storie da ripetere di continuo nella tua testa. In questo modo l’immagine del mondo rimane com’è.
La continua ripetizione nel flusso dei pensiero di una storia personale del mondo porta a ‘credere’ che i concetti siano veri.
Naturalmente tutti i concetti e le credenze appartengono a un ‘me’ rafforzato dal pronome trasparente ‘io’, che con una semplice ricerca scompare nel vasto silenzio e nella completezza – né impersonale, né personale.
Solo la pura Consapevolezza, requisito sempre presente in ogni movimento apparente di pensiero, emozione, memoria, percezione, sensazione, di cui si può essere coscienti.
Senti il dolce e amichevole benessere del dimorare senza prenderti cura, né confrontarti con loro, delle onde sempre mutevoli dell’apparenza. Trova il naturale, squisitamente ‘elevato’ senso di pace senza-tempo e l’eterno benessere che è la realtà di chi sei adesso, e sempre sarai.
Abita costantemente soltanto sulla soglia, già aperta ,dell’Unico Cuore, e inchinati umilmente e arreso all’Uno senza-nome. Improvvisamente, rapidamente, la grazia dell’Abitante della Soglia rivelatrice è accordata – dopo un viaggio tanto lungo – all’assetato completamente spoglio e umile, in attesa senza aspettative, col solo desiderio di conoscere e servire l’Unico Cuore.
Se vuoi veramente conoscere il tuo eterno vero naturale Sé, per prima cosa mostra di essere meritevole di tale grazia essendo silenzioso, e rifiutando di continuare ad essere posseduto da un flusso di pensiero illusorio. Smetti di essere così facilmente trapassato dalle continue menzogne della mente; mente che non esiste affatto fuori dalle parole e dal linguaggio che la contengono! La mente e il suo fugace ‘è’, la cosiddetta realtà; entrambe esistono solo quando appaiono le parole, e queste sono prese come la verità appartenente a qualcuno. E questo ‘qualcuno’ ha bisogno di essere continuamente rafforzato dalla storia nutrita dalla nostra tragica dipendenza al bisogno di ricordare un passato mentre proiettiamo un futuro; con la conseguenza di non conoscere mai realmente la vera vita e l’amore. Non c’è un altro momento, un momento più appropriato, per conoscere la verità della tua stessa Essenza.
Abita sulla soglia dell’Unico Cuore, senza aggrapparti a niente, senza rifiutare niente, non opponendoti a nessun evento apparente che sorga nel pensiero o nel mondo.
Questo è il ‘metodo’, il più semplice e diretto, all’Uno senza-nome.
Tutto appartiene in egual misura all’Unica Coscienza, e ogni cosa è guardata con totale distacco e con profonda pace da quello sfondo puro: la natura aperta, come un cielo, della Consapevolezza. L’ “uno per tutti e tutti per uno” della Verità Assoluta, che è l’unica a leggere queste parole.
La beatitudine e l’amore quasi insopportabili del cielo infinito della Consapevolezza, il più puro di tutti i cieli; ciò che esso contiene, sempre integro e incontaminato, nega fondamentalmente ‘giusto e sbagliato’, il concetto di opposti. Tutto il resto è finzione fatta di linguaggio, persone-alfabeto, dipendenti dalla costante ripetizione nella loro teste di una storia per avere un’illusione di vita.
Il Reale non è illusione. Siamo l’unico Reale. Concludi la finzione con la nuda umiltà di non saper nulla, e cadi libero, con abbandono e gioia, nel fuoco sempre presente dell’amore: che è il Sé, qui e ora, sempre. Vai pazzo d’amore nel fuoco dell’amore.
Vivendo, senza lagnarti e senza confronti con alcunché, nel Cuore Unico della Consapevolezza simile al cielo, ogni discussione si dissolve, ed è sostituita da una cura costante per ogni cosa in egual misura. Ogni azione è automatica e non dettata da volontà personale e da brama.
Quando si vede chiaramente che la vita è un sogno e si perde definitivamente l’individuo, anche l’idea del ‘ritorno a casa’ diventa solo un concetto, un ideale che appartiene alla vita-sogno e al suo immaginario sognatore-conoscitore. Tutto appartiene allo schermo olografico della Coscienza.
Noi dimoriamo incontaminati e al di là di ogni cosa che possa essere percepita o concepita nel linguaggio e nell’azione derivante dai pensieri sullo schermo olografico. La consapevolezza osserva la lettura di queste parole senza alcuna opinione, nella beatitudine e la completezza di Se stessa, amando tutto allo stesso modo.
Abitando sulla soglia del vuoto-pieno è così facilmente scomparire nell’oceano del Sé eterno.
Ora c’è solo Essenza che abita nello spazio tra la Coscienza e il Non-Essere. L’abitante è impazzito d’amore, ha ballato sul fuoco fino a che i piedi e gli occhi sono diventati fiamme e la luce di questo bruciare illumina l’Eterno.
Titolo originale del capitolo: “Dweller On The Threshold”
Titolo originale del libro: “Sitting at the Open Door of the Heart”
Traduzione dall’inglese di Sergio Cipollaro
©2012 John M. Grenafege
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