Le vasana sono desideri, spinte della mente che voglio realizzarsi. Possono essere anche negative: “Non voglio che le persone non si accorgano di me”, ma la loro base è sempre un desiderio positivo che, nel caso dell’esempio precedente, potrebbe essere: “Voglio essere amato e stimato”.
Questi desideri ci mantengono nella coscienza duale che ci fa sentire una persona che desidera qualcosa dalla vita esterna. Sono il più grande impedimento al rimanere nel Sé e quindi alla Realizzazione.
Mi è venuta l’idea di un koan per lavorare sulle vasana in diade. Poiché per mantenere la non-azione del Sé non si possono mantenere resistenze verso la vita – altrimenti si ridiventa duali – ho pensato al koan: “Trova una tua resistenza verso la vita”. L’aspirante la individua, l’osserva e se sente fa un intento morbido di divenire uno con essa. Poi comunica al partner di diade il risultato della sua meditazione. Dopo alcune diadi di questa pratica si prova a rimanere nel Sé con i sensi attiva (ad esempio durante la passeggiata).
L’evoluzione di questa prima tecnica è fare un intento morbido di diventare uno con qualsiasi cosa appaia, fino a sperimentare periodi di stabilità nel Sé, dentro e fuori la diade, la meditazione formale.
Si può lavorare anche in maniera tecnica: “Tocca (nell’immaginazione) ciò che appare” alternato con “Ritirati in te stesso”.
Continuando a praticare in questo modo, le vasana si gonfiano: “Come posso sopravvivere senza aver creato il ponte più lungo del mondo e che tutti ricordino il mio nome?”… Ma proseguendo nel lavoro quel che succede che ci si accorge che la vita è aria fritta, un miraggio vacuo. Allora le vasana si ritirano, non perché soddisfatte, ma perché si rendono conto di aver desiderato il nulla…
Le vasana si sgonfiano solo quando vedono che quello che hanno desiderato era una fata Morgana, aria fritta; allora si rilassano e l’aspirante può stare nel Sé. Questo non è detto chiaramente nei libri spirituali.
Tutti credono che la vita umana sia vera. Ci viene insegnato da piccoli che dobbiamo ottenere conseguimenti nella vita umana per essere felici, e riceviamo affetto e riconoscimenti quando ci riusciamo. È naturale essere coinvolti.
Ma quando l’aspirante vede chiaramente che la vita è aria fritta, vuoto, Matrix… le vasana si rilassano. Un uomo che è completamente invaghito da una bellissima donna che vede in lontananza. Egli sente che è così bella che non può vivere senza di lei, che è tutto ciò che ha sempre desiderato; la desidera talmente che sarebbe pronto a dare la vita per averla. Poi si avvicina e scopre che la donna era solo un miraggio. Cosa resta di quel desiderio? Si sgancia da quel falso oggetto.
Quando l’aspirante, attraverso il lavoro che menzionato, si rende conto che tutte le sue vasana erano rivolte al nulla – in quanto ora vede chiaramente che la vita è un miraggio, aria fritta – allora il desiderio si rivolge a ciò che egli ormai vede esistere realmente : il Sé… e fine dei giochi.
Me questo lavoro dev’essere fatto. Se non si indaga le vasana restano sospese anche in eterno. In eterno conserverò nella mia mente subconscia il desiderio per quella bellissima donna che in realtà non esisteva…