Quando si arriva allo Stato Senza Concetti (che vi sia assorbimento – nirvikalpa – o no) si è finalmente in possesso della Corretta Conoscenza. Ma l’ego rimane ancora. Nisargadatta dice: “Rimani aggrappato all’Io Sono fin quando non ti lascerà libero”.
In presenza della Corretta Conoscenza, l’ego può essere smantellato tramite l’osservazione.
Puoi ad esempio ripetere “Sergio, Sergio, Sergio …” e osservare cosa emerge di conseguenza – quel tal ricordo di quand’eri bambini, le persone che conosci, esperienze che hai avuto ecc. Puoi anche aiutarti col questioning “Chi sono io?”. All’inizio lo facevi per trovare la verità, poi per ricentrarti nel Sé, ora lo fai per far emergere la nozione ‘io sono’ personale e smascherarla tramite l’osservazione.
Per farlo devi vedere chiaramente l’ego. L’ego è il jiva. La Coscienza Infinita pensa “Io sono un individuo separato”, questo è l’ego e per questo si dice che in origine l’ego è un pensiero. Da qui, per il potere creativo del pensiero, nasce il corpo (con cui il jiva si identifica) che dà luogo a una persona (il corpo più la mente, una serie di identità, credenze e caratteristiche personale con i quali il jiva si identifica). Se non vedi chiaramente l’ego, non puoi fare ancora questo lavoro.