La scontrosità, quell’atteggiamento negativo verso noi stessi, la vita e gli altri che sentiamo dentro, e dovuto alla nostra carenza di Gentilezza.
Dando per scontato che abbiamo capito gli insegnamenti sull’amore e chi veramente è l’altro, la Gentilezza dipende dalla nostra capacità di sopportare lo stress e rispondere sempre con gentilezza.
Questo è stato un punto su cui ho dovuto combattere molto, e ancora devo migliorare. La mia famiglia era piuttosto burbera, così il mio carattere si è formato in quella direzione. Vedendo dall’esterno direi che ero buono, ma non proprio accomodante.
Questa carenza di gentilezza porta a uno stato di scontentezza mista a rabbia verso noi stessi, la vita e gli altri. È uno stato piuttosto penoso, e chi lo ha non ha idea da cosa dipenda e come superarlo.; in genere proietta la causa all’esterno; sono gli altri i cattivi che gli provocano quello stato… Invece si supera con la Gentilezza!
Il fatto è che voi pensate che l’altro sia ‘un figlio di buona madre’, e magari l’altro fa veramente del suo meglio per presentarsi così. Invece è Dio! Il mancare di rispetto a Dio produce una frattura con se stessi. Come dicevo in un recente post, anche un demone andrebbe rispettato; non quello che fa, ma lui sì, perché è Dio.
L’altro grida e vi insulta. Voi lo guardate sereni e rispondete in modo gentile, come si fa con i pazienti psichiatrici. Ma non dovete farlo con l’intento di metterlo sotto o in imbarazzo con la vostra gentilezza, lo fate perché realmente lo rispettate, anche se non condividete il suo agire. Non entrate nell’identità di essere la vittima sacrificale così come viene presentato San Francesco. Non è questo. Voi non siete la vittima sacrificale, voi siete il Sé e mantenete il centro della situazione rispondendo gentilmente senza lasciarvi coinvolgervi dai modi scortesi dell’altro e quindi decadere dalla gentilezza. Dopo un po’ gli altri smetteranno di attaccarvi. È difficile solo l’inizio, poi è facile.
Quando vivevo in una comunità spirituale imparavamo le regole del Sanatana Dharma. Per esperienza so che un insegnamento dottrinale di amore e gentilezza può avere una qualche utilità se deve migliorare delle relazioni decisamente selvagge; ma se non è quello il caso, produce solo una doppia morale: all’esterno ostenti amore e gentilezza e dentro nutri egoismo e competitività.
Cosa serve per realizzare la Gentilezza?
1. Conoscere e praticare gli insegnamenti sull’amore (la Storia di Lester Levenson sarà disponibile a giorni).
2. Conoscere chi veramente siamo noi e chi veramente è l’altro – che è sempre lo stesso ‘Essere’ universale – e allenarsi a vedere Dio in ogni essere invece che vedere una persona. Più vi allenate in questo e più vi verrà naturale quello che scrivo in questo post. Lester Levenson, attraverso il Trasformare Tutto in Amore, andò così a fondo in questo processo che all’improvviso vide che tutto il mondo fenomenico era un sogno. Egli scrive nella sua autobiografia: “Vidi che il vero ‘Io’ di me era solo Essere, solo Esistenza, e che il mio Essere era esattamente il senso di Essere dell’universo. E quando vidi questo, mi identificai con ogni essere di questo universo, con ogni suo atomo. E quando lo fai perdi il senso di essere un individuo separato, un ego. Quando vidi che Io Sono l’Io Sono dell’universo, vidi il mondo intorno a me come un’immagine della mia fantasia, un sogno”.
3. Imparare a sopportare lo stress e a rispondere sempre con gentilezza.
Tutto questo richiede impegno e sforzo costanti, ma una volta che si riesce a stabilire la Gentilezza, la ‘Goduria’ è veramente massima!
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Ora io so che tutti noi abbiamo avuto esperienze negative con gli altri. Ma adesso sappiamo che non esistono gli altri e che non esisti nemmeno tu come io personale, che esiste solo il Sé privo di limiti e condizioni. Per questo la Liberazione si chiama così, perché la natura del Sé è Libertà senza limiti.
Assunto che esiste solo il Sé, se vogliamo vedere la cosa dal piano di coscienza di Brahman saguna (con qualità) possiamo dire che hai fatto tutto tu. Se invece vogliamo vedere la cosa dal piano di coscienza di Brahman nirguna (senza qualità) possiamo dire che non è stato mai fatto niente