— Il segreto del successo è che devi prendere qualcuno e arrivare fino in fondo con la trasformazione dei sentimenti: dal non amore (di qualsiasi grado) all’amore. E devi continuare con quel soggetto fino a quando non hai completamente trasformato tutti i sentimenti di non amore verso di lui o lei in ‘Pieno Amore’. Duri il tempo che ci vuole per farlo.
Poi, la seduta successiva, devi verificare se con quella persona c’è solo amore, che non ci sia stato solo uno sganciamento temporaneo della mente.
Però, se tu ad esempio impieghi tanto tempo con una persona, non vuol dire che hai lavorato solo per quello specifico caso. Hai anche tolto delle meta-avversioni dalla tua mente che poi non ritroverai negli altri casi. Più risani casi, e più Trasformare in Amore diventa facile. Io non ho mai visto una cosa così potente.
— Lo sto facendo con me stesso. Pensavo di avere integrato tutto, ma trovo ancora molti sentimenti avversi a me stesso.
— È un errore. L’avversione verso se stessi è il riflesso dell’avversione verso gli altri. “Nella misura in cui giudicherete gli altri, della stessa misura verrete giudicati”. Tutta la negatività, la pesantezza, la contrarietà che sentiamo in noi (e il cattivo karma) non è altro che l’eco della nostra avversione agli altri che ci ritorna addosso. Diminuisci l’avversione agli altri e ti sentirai meglio… Ma una mezza guarigione può dirsi guarigione? Si è precari… Se vuoi veramente guarire devi trasformare tutti i sentimenti di non amore verso gli altri in amore!
Devi cercare nella tua memoria i casi in cui non c’è stato amore. Prendendoli uno a uno, e trasformare quei sentimenti in amore. Dice Lester: “Guarda in ogni angolo, sotto ogni pietra”, fino a che non trovi più nessun caso.
Cosa resta più della mente? L’amore si irradierà indisturbato anche di fronte a forti ostilità, e la tua Vera Natura risplenderà senza bisogno di fare altro, e senza più ricadere perché la mente è stata trasformata nel Divino.
È interessante che l’insegnamento sul dopomorte dice che se nel bardo stai vivendo un’esistenza di sogno negativa, puoi uscirne trasformando le tue emozioni negative (paura, rabbia) in amore e compassione. Ora, se un aspirante si è allenato tutta la vita a trasformare i sentimenti negativi in amore, anche se fosse molto tardo, otterrebbe la Liberazione nel dopomorte.
— Non appena mi faccio la domanda “Posso trasformare questo sentimenti in amore?” emergono tre o quattro pensieri che formano una massa nel petto. Allora faccio la domanda “posso trasformare questo in amore” su ognuno di loro, e rimango a contemplare il nodo.
— Cioè fai un ‘lineare’, segui le impressioni che via via emergono e cerchi di trasformarle in amore. No, devi sempre, ogni volta, tornare al soggetto principale finché tutti i sentimenti verso di lui non si siano trasformati in amore.
Ci possono volere molte sedute e parecchie ore nei primi casi, ma in questo modo ti trasformi completamente.
— Io contemplavo un oggetto che sorgeva da sensazioni di non amore con l’intento di trasformarlo. Poi la mente iniziava a divagare, ma non la seguivo. Credo che trasformato quell’oggetto rimanga solo l’Io Sono.
— 1) Non devi lavorare sugli oggetti ma sugli gli esseri umani, è nella relazione con loro che hai delle fratture significative, a meno che una tigre non ha cercato di mangiarti. Prendi tutti gli esseri umani che hai conosciuto in questa vita – uno a uno – e trasformare i sentimenti di non amore verso di loro in amore. Quando l’avrai fatto e non vi sarà più nessun altro essere umano verso il quale provi non amore, l’amore splenderà in ogni direzione.
2) Non trasformi persone e oggetti ma trasformi sentimenti di non amore in amore. Ok, l’amore può diventare ogni cosa. Se avviene, smetti di praticare e dimora nell’amore. Quando ne esci, riprendi la pratica come insegnata da Lester.
3) “Credo che trasformato quello rimanga solo l’Io Sono”. Sì, ma assai probabilmente è solo uno sganciamento temporaneo della mente.
Superati i primi casi, quando cominci ad avere successo e vedi che i risultati sono forti e immediati, allora non vorrai più smettere la pratica finché non arrivi fino in fondo.